Coscienza e Lettura Strutturale - di Don Adelio Cola

Una lettera aperta ai genitori sull'educazione dei figli

23/01/2010
Oggi 24 gennaio ricordiamo San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. E oggi, come di consueto, il Papa annuncia il messaggio della 44ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali il cui tema è «Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale. I nuovi media al servizio della Parola». E noi oggi parliamo di coscienza e di lettura strutturale.
 
 
Mai e soprattutto oggi è servita e serve la paterna minaccia “educativa”: “Finché vivi qui dentro con me, queste cose non le farai mai!”
In realtà, educativa non è la minaccia, anzitutto perché con le minacce ben difficilmente si educano i figli (nel caso nostro, quella riferita è d’un genitore al figlio minorenne), e poi perché la motivazione della proibizione di fare “certe cose” è troppo debole e soprattutto insufficiente. Certe trasmissioni televisive e di internet non te le permetto, certe letture te le proibisco, certe esperienze in casa mia non le voglio! Bene, tutto bene per quanto riguarda le “cose” in sé; è il modo di imporle che non va, e non va, non perché può provocare reazioni contrarie, ma perché non è così che si educa.
E come, allora?
Ecco la domanda da centomila dollari, si diceva un tempo per esprimere l’impossibilità di dare una risposta a questioni difficilissime in teoria e impossibili in pratica. Suggerimenti, consigli di persone esperte, sedute di aggiornamento dedicate agli educatori, anzitutto ai genitori, soprattutto se non più giovanissimi, aiutano ad inquadrare i problemi; le soluzioni restano tuttavia affidate alle loro responsabilità.
Ho detto “soprattutto se i genitori non sono più giovanissimi”. Questi ultimi probabilmente ricordano per esperienza personale la noiosa inefficacia dei dictat che cadevano nel vuoto e quindi evitano di cadere nei medesimi errori di trattamento. Altri, più avanti negli anni, rischiano di ricadere in vecchi errori pedagogici illudendosi di convincere i figli. Il fatto è che certe “cose”, e mi riferisco a quelle sopra elencate, se i minorenni le evitano in casa per paura dei genitori, le possono fare nelle “tende” e “capanne” del “villaggio” al quale appartengono, e cioè in casa degli amici.
 E allora?
Allora il fare o non fare dipende dall’educando. Quella che soprattutto lo tratterrà dal fare certe scelte in casa e fuori casa sarà la sua coscienza, sostenuta da convinzioni maturate nel tempo.
E la domanda ritorna: Come si fa per infondere quelle convinzioni nella sua testa?
La risposta sarebbe troppo bella, se esistesse.
L’educando si auto-educa osservando e imitando coloro con i quali vive le sue esperienze quotidiane. Ben vengano anche (ho detto “anche” ma non soltanto!) esortazioni e comandi, proposti ‘con le buone e con le cattive’ da chi gli insegna a viver perché gli vuole bene.
Se quelle, che all’inizio ho definito minacce, gli cascheranno addosso come macigni lasciando cicatrici difficilmente cicatrizzabili, ben difficilmente i loro educatori raccoglieranno i frutti desiderati dal destinatario.
E allora? …ancora una volta!
Cari genitori giovani e non più giovani, la vostra professione è molto esigente e aspetta d’essere sostenuta da pazienza e fiducia nella quotidiana fatica di educare. Se poi la considerate, come Dio l’ha voluta, una missione, potrete contare nel suo aiuto, rivolgendovi a lui, almeno qualche volta insieme con i figli.
 
Qualche lettore di queste prediche avrà sentito parlare probabilmente di «Lettura Strutturale». Se gli interessa, sappia che la rivista mensile EDAV (EDucazione AudioVisiva - www.edav.it), ne tratta da 38 anni.
La L. S. è la metodologia, divulgata dal gesuita p. Nazareno Taddei (+ 18 giugno 2006), da applicare dagli utenti dei mezzi della comunicazione sociale, in particolare cinema e televisione, per capire bene il contenuto delle trasmissioni, al di là di quello che a prima vista si pensa d’aver capito.
Qualche lettore di EDAV l’ha battezzata con un nome improprio: «Vaccinazione».  
No, la lettura strutturale non è una vaccinazione. Quella operazione medica consiste nel rendere possibilmente immune il corpo umano da certe malattie. Non sempre ottiene l’effetto desiderato ma viene largamente praticata allo scopo.
Con la lettura strutturale non si può vaccinare l’utente della TV, ad esempio un minorenne, dal rimanere negativamente impressionato da certe trasmissioni moralmente equivoche. Essa lo può aiutare a rendersi conto del pericolo di accettare per bene ciò che bene non è, ma non gli garantisce l’immunità dal contrarre certa simpatia per il male, forse esibito in modo spettacolare.
Diciamo chiaramente, dunque, che la metodologia inventata da p. Taddei non pretende di offrire vaccinazioni miracolose, che neppure quelle tradizionali offrono in campo sanitario. Essa, ripetiamo, è un mezzo efficace di prevenzione.
“Allora è inutile!”, mi sento obiettare.
No, anzi è molto utile. Bisogna conoscerla, come tutte le... arti.
“Ma perché se ne parla in questa, che doveva essere la seconda puntata sulla coscienza?”
Perché la coscienza dei minorenni, per il momento pensiamo a loro, come nella prima puntata, non matura con un tocco magico all’improvviso. Nasco senza l’uso della coscienza e ad una certa età mi scopro con la coscienza perfetta educata e formata! Troppo facile! Essa cresce e matura lentamente giorno dopo giorno. Le grandi eccezionali occasioni di maturazione quasi improvvisa sono molto rare. Le relazioni affettive con genitori ed educatori favoriscono la sua crescita e maturazione. Come a scuola il bambino non impara tutto il primo giorno ma con il tempo e gli anni, altrettanto e in modo simile la coscienza diventa “adulta”.
Per diventare “adulta-cristiana” gli aiuti sono molteplici e i lettori delle nostre prediche in internet li conoscono e li usano, perché amano i loro minorenni e desiderano che crescano con idee e convinzioni cristiane. Tra gli altri, c’è anche la lettura strutturale. Conviene conoscerla e, perché no?, usarla assistendo a qualche conveniente trasmissione televisiva o proiezione cinematografica in compagnia dei figli per sperimentarne l’efficacia..
Don Adelio Cola