Il Signore alleato dell'uomo - di P. Lorenzo Giordano sj

Chu non prega non ha futuro né speranza

27/02/2010
Scegliere una strada impegnativa implica coraggio e sacrificio. Nella famiglia, nel lavoro, nella professione o in una missione non si raggiungono obiettivi senza pagare un prezzo in sacrificio e in generosa dedizione. A poco prezzo, a breve scadenza, senza disponibilità amorosa e senza sforzo non si ottiene e non si costruisce molto. Su ogni realizzazione autenticamente umana c'è il marchio della croce. Ma quando il risultato non ripaga lo sforzo si è tentati di abbandonare il progetto e di lasciarsi prendere dalla sfiducia!
Quando Dio irrompe invece nella vita di un uomo sconvolge i piani, sradica sicurezze, domanda la rinunzia a progetti e ambizioni personali, chiede incrollabile fiducia nelle sue proposte.
Ma ciò che Egli prospetta supera ampiamente ogni attesa e previsione umana. Abramo e Cristo non a caso sono stati scelti come personaggi chiave in questa domenica; nella loro disponibilità e obbedienza esperimentano la risposta di Dio; la luminosa teofania incoraggia entrambi ad affrontare il cammino che resta da percorrere fino al possesso della terra promessa fino alla gloria della risurrezione. A coloro che accettano con fiducia e disponibilità il suo piano, Dio si lega con un solenne vincolo di alleanza, apre un futuro di luce e di speranza. La fede e la fiducia in Dio nelle sue promesse sono condizione indispensabile per arrivare alla meta della trasfigurazione pasquale, che anticipa e prefigura la trasfigurazione di tutto l'uomo nella gloria finale.
Luca annota come la trasfigurazione di Gesù avvenga durante la preghiera e ne sia quasi la conseguenza.
Luca registra il fatto soprattutto nei momenti decisivi: al battesimo prima della scelta dei dodici apostoli prima della confessione di Pietro: Tu sei il Cristo il Figlio di Dio al monte della trasfigurazione nel Getsemani sulla Croce.
Questa luminosa manifestazione scaturita dalla preghiera ci fa riflettere sul significato che la preghiera ha nella nostra vita.
La mia preghiera com'è? È l'ultima spiaggia o l'estremo rimedio dei disperati o un contratto sindacale?
La vera preghiera è lode ringraziamento adorazione a Dio, è relazione filiale con Dio e si esprime nell'ascolto, nel dialogo e momenti di confronto per decisioni coraggiose, prende le distanze dall'autosufficienza del mondo (potere, denaro, edonismo sfrenato, egoismo…) e si lascia guidare dallo Spirito e plasmare a immagine di Gesù, con un profondo senso di fiducia nel Padre e con la certezza che Egli guida il mondo e la nostra storia in positivo, ricordandoci che le sue vie non sono sempre le nostre vie e i suoi progetti non sono sempre i nostri progetti e sa ricevere sempre il bene anche dal male!
Chi non prega non ha futuro né speranza e raccoglierà solo il proprio fallimento. Un anticipio della trasfigurazione finale è offerto a ciascuno di noi nell'Eucarestia che è assimilazione al Corpo risorto del Signore e partecipazione alla sua gloria.
Uniti nella preghiera per la trasfigurazione finale.
Cordialmente sempre a disposizione
P. Lorenzo Giordano SJ