A metà quaresima - di Mons. G.B. Chiaradia

Una ''Quaresima'' sui sei giorni della creazione

20/03/2010
Siamo oltre metà Quaresima. Ci siamo rinnovati? Questo tempo penitenziale ha inciso su di noi?
Anche un non credente, che vede scritto nel calendario la parola Quaresima, potrebbe essere sollecitato a riflettere sulla sua vita, farne un giudizio e chiedersi se va tutto bene o no.
Viviamo un periodo minaccioso in tutti i sensi: guerre e delitti assieme al tentativo di sovvertire addirittura la natura umana. Bisogna riflettere!
Ho pensato di prendere il testo biblico della Creazione, nel libro della Genesi, dove si parla della creazione in sei giorni (Gen. 1,1-26). Prendo questo testo perché è quello che apre la Liturgia della Parola nella Veglia Pasquale ed è in relazione con gli eventi della nuova creazione: la redenzione, nell'antica preghiera: "O Dio che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti". L'universo è totalmente positivo: per sei volte nel libro della Genesi al capo 1°, contemplando la sua opera, Dio la considera "cosa buona" e anche la craezione dell'uomo e della donna: "cosa molto buona". Per questo mi inquieta il pensiero che, se l'universo di cui la terra è parte pur piccola comincia a tremare, a sconvolgersi, a portare morte e tormento, di chi la colpa se non della creatura umana che ha dimenticato e forse anche deriso il Creatore?
Oso proporre ai lettori una "Quaresima" sui sei giorni della creazione.
Per ogni giorno: riflessione comunque sia, che sfoci in preghiera personale per rinnovare il poprio io. Lo suggerirei anche per coloro che non si sentono credenti, per un rinnovamento del proprio io, per non restare in una stasi che non è neppure un male, ma resta in una monotonia statica senza sprazzi di novità. Ecco: nel primo giorno della creazione separazione della luce dalle tenebre. Medito in prima persona: sono veramente capace di distinguere il bene dal male? Cammino nel positivo della mia personalità di sacerdote, come tu nella tua di padre, di madre, di adolescente, di ragazzo maturo che aspira ad un avvenire forte e sereno? Sono convinto nella mia giornata di separare nell'animo, nel gesto, nell'attività del giorno il bene dal male?
Secondo giorno: separazione delle acque superiori dalle acque inferiori. Secondo la mentalità del tempo le acque superiori sono le nuvole, le inferiori i mari e le sorgenti.
Nella meditazione puntiamo sulla metafora. Ciascuno può intenderla come vuole.
Io nelle acque superiori vedo tutte le culture del tempo, in quelle inferiori, il quotidiano ripetitivo. Ed ecco la riflessione: amo la cultura, il rinnovamento costante del mio bagaglio spirituale? La mia professionalità si rinnova con le nuove scoperte?
So far bene il compito che mi sono scelto, specialmente quando il mio lavoro deve avere una precisione massima perché è in gioco la vita dell'altro? Sto pensando non solo a medici e insegnanti, ma anche ad impresari edili che in questo tempo di terremoti sono responsabili di disastri perché hanno costruito male l'edificio.
E tu, insegnante, sei sicuro che la tua lezione oggi sia stata sicura e precisa?
Terzo giorno: separazione delle acque inferiori dalla terra.
Ognuno può pensare quello che vuole: Se la mente vive solo di se stessa, del ripetitivo, se il linguaggio della persona non cambia mai, non si rinnova come una bella pioggia di novità (che non trovi solo alla TV o nei quotidiani), ma come un testo che all'inizio ti inquieta, e poi ti illumina sempre più nella tua professionalità, tu ti senti più sicuro di presentarti nel tuo impegno quotidiano.
Quarto giorno: la luce del giorno e della notte.
Quinto giorno: cielo e terra "brulicano" - dice la parola ebraica - di pesci e uccelli.
Sesto giorno: Dio proclama: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e domini..."
Settimo giorno: il Creatore riposa. Nel settimo giorno, che il latino chiamerà "dies Domini" o Domenica, anche l'uomo e la donna riposano.
Che cosa è il riposo della domenica? Nella prossima predica spiegherò.
Cordialmente
Mons. Giovanni Battista Chiaradia