Chi era Gesù - di Don Gigi Di Libero sdb

Potenza e forza, ma non di questo mondo

26/06/2010

Nella pagina del vangelo di Luca (9,51-62) che viene proclamata nelle nostre comunità domenica 27 giugno, trovo un interessante stimolo alla riflessione sulla figura di Gesù Cristo.

Ma chi era poi Gesù?
Che tipo di personaggio?
Come si presentava nel porsi di fronte alla gente e alle persone che incontrava? ma anche di fronte alla storia che si stava sviluppando: agli eventi, alle reazioni di massa, ai problemi e alle speranze come anche alle lotte e agli interrogativi, a volte drammatici, che nella vita riaffiorano inesorabilmente e continuamente?

Partendo da una mia convinzione che mi fa pensare che spesso noi cristiani ci fermiamo più volentieri a commentare questa o quella pagina del vangelo, questo o quel detto di Gesù, non avendo mai il coraggio o, anche solo, la furbizia preziosa di voler incontrare Gesù nella sua figura globale e nel suo porsi così come ci dobbiamo porre noi di fronte alla vita e ai nostri amici, mi permetto di evidenziare alcuni elementi che ci spingano a questo incontro con il personaggio Gesù e con tutto il suo porsi affascinante di fronte a noi per un incontro che deve diventare sempre più famigliare e ricercato.

Gesù era una persone potente, uno che aveva poteri: lo sapeva lui e lo intuivano quanti lo circondavano e lo seguivano.

Potere personale di fascino e di forti capacità psicologiche e spirituali che provocavano, coinvolgevano e scuotevano le persone che lo incrociavano e che in qualche modo entravano in relazione con Lui.
Potere che si sviluppava nella convinzione e nella evidenza di avere un messaggio e una missione importante con cui in qualche modo tutti dovevano confrontarsi e “fare i conti”.
Potere per la capacità profonda di cogliere le vere domande, i problemi più intimi e intriganti, le esigenze più forti e ineludibili: insomma ciò che conta e che tocca il cuore in profondità.
Nessuno poteva ignorarlo, scansarlo, evitare di confrontarsi per decidere qualcosa di importante e che avrebbe influenzato tutta la sua esistenza.
Quando qualcuno si permetteva di opporsi a lui, alla sua missione, al suo insegnamento e al suo cammino … nasceva il conflitto che non poteva essere trascurato o sopito con noncuranza.
Ed ecco i suoi discepoli, forse spinti dal più giovane e di sangue caldo ed entusiasmo eccessivamente facile, che sbottano di fronte al rifiuto espresso dalla gente di un paese: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?»
Ma Gesù è “potente” non un potente di questo mondo: non elimina l’avversario, non umilia, non conquista con la violenza, non domina né spadroneggia per consumare tutti e tutto come possessi a suo piacimento.
Comprare o conquistare o annientare con la “forza” e contro una libertà che ama e si lascia amare, in tutto il vangelo, viene da lui considerato sempre e radicalmente la tentazione del maligno!
Poi ci sono quelli che vengono conquistati dal suo fascino, dalla bellezza del suo messaggio e dal suo amore, che sembra davvero sconvolgere la vita e lanciare a grandi missioni seguendo i suoi passi e le sue imprese.
Sono affascinati e si propongono di seguirlo … solo chiedono di dilazionare … di patteggiare … di fare i conti con altri interessi e inclinazioni ed emergenze …
Ed ecco la figura integra e forte di Gesù che taglia corto, chiede decisione pronta e radicale, esige una risposta “oggi”, “subito” e per sempre!
Chi ama non tentenna, non ragiona sui propri interessi, non fa calcoli più o meno prudenziali e sapienti: ma si lancia con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la vita, con tutto se stesso affidandosi totalmente e subito, solo implorando l’aiuto necessario per essere sostenuto nella propria povertà che ha sempre bisogno di essere amata, sostenuta e rilanciata.
Un Gesù forte, deciso, irrevocabile, santamente radicale.
Amica o amico, che mi ha dedicato questi minuti di lettura, la invito a incontrare sempre più intimamente e coraggiosamente questo Gesù che i Vangeli ci testimoniano … è una avventura incredibile ed entusiasmante.

don gigi di libero sdb