BATTESIMO DI GESÚ di don Adelio Cola

…in te pongo la mia compiacenza…..

13/01/2013

Venne una voce dal cielo: tu sei il Figlio mio, in te ho posto il mio compiacimento”.

Le parole di Dio Padre rivolte a Gesù battezzato da Giovanni Battista nel Giordano ci aiutano a riflettere sul nostro battesimo.

1. Il battesimo di Giovanni era un rito penitenziale, ma Gesù non aveva nulla di che pentirsi. Egli è l’innocenza stessa, il tre volte Santo. Ha voluto aggiungersi alla folla dei peccatori con gesto d’estrema umiliazione: “simile a noi in tutto eccetto nel peccato”. La dichiarazione con la quale il Padre celeste lo qualifica “il mio Figlio” rivela che Egli è la seconda persona della SS. Trinità, che con il Padre e lo Spirito sono/è un solo DIO in tre persone uguali e distinte, l’unico Dio che noi adoriamo. Gesù è vero Dio e vero Uomo.

In te ho posto il mio compiacimento”. Unicamente il Figlio merita la piena compiacenza del Padre. Soltanto l’Infinito soddisfa l’immensa attesa esigente del Padre infinito e onnipotente. E’ Gesù obbediente al Padre in tutto fino alla morte in croce.

2. Anche noi siamo stati battezzati, ma il nostro fu il sacramento di purificazione istituito da Gesù per liberarci dal peccato originale con il quale tutte le persone sono nate e nasceranno, con l’unica eccezione della Madonna Immacolata.

Con il battesimo noi, creature fatte a immagine e somiglianza di Dio creatore, siamo suoi figli adottivi: Gesù è Figlio unico del Padre, noi figli adottati di Lui e quindi facenti parte della sua famiglia. Da quel momento in poi, “esortàti dagli insegnamenti del Salvatore e istruiti dalla parola di Dio, osiamo dire:Padre nostro, che sei nei cieli”.

E il Padre accoglie l’invocazione di ciascuno che si rivolge a lui con umiltà: “Figlio-a mio-a, in te pongo la mia compiacenza”. L’iniziativa di adottarci a far parte della sua famiglia è stata sua, la scelta perseverante di rimanere in famiglia è nostra. Ci ha creati liberi e quindi responsabili. Con la nostra buona volontà, sostenuti dal suo beneplacito, siamo gelosamente vigili a conservare in noi la partecipazione alla vita di Dio, (che egli s’è degnato di comunicarci senza nostro merito), con il sacramento del battesimo. La famiglia di Dio abbraccia tutti i battezzati nell’attesa orante che tutta l’unità entri a far parte di tale privilegio, che Gesù ha meritato per tutti con la sua vita passione morte e resurrezione.