Si fa presto a dire «pregare» - di Don Adelio Cola

Una scuola di preghiera: possibile?

12/01/2008
Pregare: sì, si fa anche troppo presto a dirlo!
Ma come si fa?
Ci sono fedeli che frequentano i cosiddetti gruppi di preghiera e pregando insieme imparano a pregare. Anche in quel caso si realizza la verità che «facendo s’impara».
Altri scelgono di partecipare ad organizzazioni dirette da sacerdoti e/o monaci, chiamate «Scuole di preghiera».
Che si fa in quei raduni? La risposta è semplice: chi ha buona volontà, impara a pregare.
Ci sono molti modi di riferirci a Dio con la preghiera. Non è questo il luogo per trattare un argomento che merita ben più che qualche breve riflessione. Se uno è interessato, chieda informazioni ai sacerdoti che conosce e sarà accontentato.
Il vero Maestro di preghiera è Gesù: «Uno solo è il vostro Maestro, il Cristo» (Matteo 23, 10). Le Sue lezioni ci arrivano riflettendo sul Suo modo di pregare, riferito dal Vangelo, e un poco alla volta ci illuminano, se ci sforziamo di imitarlo facendo come faceva Lui.
In questa pratica conviene farci aiutare da un consigliere, detto anche «padre spirituale», per non correre il pericolo di rimanere vittime di illusioni. Camminando nelle vie della preghiera, una persona, malgrado tutta la sua buona volontà, potrebbe imboccare sentieri «strani» ed anche erronei. La scoperta del vero modo di pregare esige di solito una guida saggia e prudente.
Lo Spirito Santo, che guida alla conquista della Verità, di solito si serve di mediatori umani, di persone che hanno ricevuto dalla Chiesa il mandato di istruire e guidare ai pascoli freschi e ubertosi le pecorelle del gregge di Cristo Buon Pastore. 
Finché noi preghiamo facendo nostre le invocazioni e suppliche della sacra Liturgia, in particolare quelle della santa messa, siamo sulla strada giusta. Quelle preghiere si rifanno tutte, direttamente o indirettamente, alle preghiera insegnata da Gesù ai suoi discepoli, il «Padre nostro».
Se abbiamo l’abitudine di ripetere bene ogni giorno le «preghiere del buon cristiano», che abbiamo imparato in famiglia da fanciulli, il «Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria, l’Angelo di Dio, l’Eterno riposo», possiamo ritenerci sicuri di camminare sulla strada giusta della preghiera.
 
Sempre a disposizione
Don Adelio Cola