Il padrone della vigna - di Don Adelio Cola

Gesù è fedele e mantiene sempre le sue promesse

11/07/2009
«Beati loro!», viene da concludere leggendo l’episodio del vangelo di oggi.
La parabola del padrone della vigna, che invita operai a lavorare nella sua proprietà, esemplifica l’operato di Gesù. Egli percorre le strade della Palestina, predica il regno del Padre, osserva i lavoratori dei campi, i pescatori del lago, i pastori di greggi e sceglie quelli che vuole. Soltanto dodici. Poi se ne aggiungono altri e arrivano a settantadue. Li invia a continuare il suo apostolato di predicatori e lentamente il Regno di Dio si diffonde. Sono i discepoli, che in seguito saranno ‘promossi’ apostoli.
«Sì. La conosco questa storia. Ma io, che c’entro?»
Neanche loro c’entravano! Infatti non sono stati loro a scegliere di seguire il Maestro Gesù; è stato Lui a sceglierli e ad invitarli a seguirlo.
«Va bene, ma…»
Già, e tu che c’entri?
Il fatto è che tutti c’entriamo. Quella storia si ripete e tutti siamo da Lui chiamati, chi prima chi dopo. Nella parabola il padrone esce di casa al sorgere del sole, poi alle nove, a mezzogiorno, dopo pranzo e verso sera e ogni volta invita operai disoccupati: «Andate a lavorare nella mia vigna e poi vi darò quello che è giusto». E quelli vanno e alla fine vengono pagati bene, anche gli ultimi!.
In vista della ricompensa finale, promessa a chi lavora per Lui, qualcuno, genitori e padrini, ha presentato a Lui molti di noi che eravamo nati da pochi giorni. Siamo stati battezzati e così abbiamo fatto parte dei suoi ‘operai’, intendo di quelli di Gesù, che Egli ha ‘promosso’ alla dignità di suoi familiari.
Se lavoreremo bene nella giornata della nostra vita, alla fine saremo ricompensati, perché Egli è fedele e mantiene le sue promesse. Agli anni di lavoro ‘cristiano’ corrisponderà l’eternità felice con Lui e con tutti coloro che lo hanno seguito, dopo essere stati da Lui invitati.
Che ne pensi? Non ti ritieni fortunato?
Don Adelio Cola