Capodanno 2010 - di Don Gigi Di Libero sdb

A Maria Santissima, madre di Dio

01/01/2010
«Eppure io credo che se ci fosse un po' di silenzio,
se tutti facessimo un po' di silenzio, forse qualcosa potremmo capire».
(F. Fellini, LA VOCE DELLA LUNA)  
  
«Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore».  
Vangelo Secondo Luca 2,19 
 
Nel primo giorno dell’anno i cattolici, nella solenne Eucarestia con cui aprono una pagina nuova della storia, pregano perché la pace possa fare un passo avanti e lo fanno nel ricordo di Maria, la Madre di Dio e di tutti i credenti: da Lei vogliono imparare uno stile di vita arricchente e appagante.
A tutti gi amici e amiche che leggeranno queste righe, credenti o no, di qualunque religione essi siano, e in qualunque situazione si incontrino nella loro avventura quotidiana, vorrei augurare per l’anno nuovo la buona sorte di mettersi alla scuola di Maria e così scrivere la pagina bianca che ci viene offerta dal tempo con il tenerissimo ed intimo stile di vita di questa grande Donna che la Fede e l’Amore hanno trasformato in generatrice di uomini e donne nuovi.
La sua beatitudine, che auguro a tutti di raggiungere, consiste nella capacità di conservare, di mettere in salvo i ricordi, i fatti della vita e metterli al sicuro nel proprio cuore perché non vadano perduti e perché si possano confrontare e rifletterci sopra “con amore”.
“Gli eventi dentro cui si dipana la nostra vita non sono eventi informi, casuali, indecifrabili, ma sono luoghi dove si manifesta il disegno di Dio, sono luoghi che interpellano, che hanno bisogno di essere decodificati, confrontati con la Parola per essere compresi e così cogliervi l’impronta e la presenza di Dio.”
 
Auguro a tutti noi di imparare da Maria a non esigere di comprendere tutto e subito, ma di saper creare quel silenzio, di cui parla Fellini e tantissimi poeti e pensatori e santi, in cui conservare con amore tutto quanto la vita ci offre perché nel nostro cuore trovi davvero il terreno fecondo per fiorire in speranza e in positiva maturità di obbedienza alla vita e a noi stessi.
Si tratta di diventare responsabili al punto di cogliere tutto con il cuore innamorato dell’amante e trasformare quanto a prima vista ci ferisce o ci inquieta in cammini di pacificazione, di comprensione e di solidarietà che tutto trasforma.
Sperimenteremo quest’anno con maggior successo e vincendo ogni tentazione di scoraggiamento la beatitudine di chi vince il male con il bene.
Perché tutto è grazia, tutto è dono di Dio e tutto deve renderci aperti e sensibilmente disponibili a veder la presenza amante e misericordiosa di Dio in azione.
 
Sperimenteremo, lo auguro con gioia e speranza a tutti, che davvero è con il cuore che si conosce realmente, con il cuore si prendono le più autentiche decisioni e solo con il cuore apprendiamo i faticosi ma entusiasmanti cammini della fedeltà.
Fedeltà a Dio che è l’inizio di tutto e sempre.
Fedeltà a noi stessi, per non svenderci in compromessi e mezze misure sfiguranti e umilianti.
Fedeltà a chi amiamo e abbiamo deciso di includere profondamente nella nostra avventura in comunione e fusione di sentimenti e di intenti.
“Ascoltare con il cuore vuol dire non semplicemente udire, ma entrare in relazione piena con colui che parla, vuol dire aprire l’intelligenza e la volontà a ciò che l’altro dice, vuol dire prestargli attenzione e poi rimanere fedeli, vuol dire impegnare tutta la propria capacità di comprensione, di decisione, di amore.”
 
Il 2010 diventi per ciascuno di noi un anno di profezia vera: quella che si apre in ascolto attento e disponibile ad ogni parola-evento della vita, nostra e di ogni essere nel mondo; la custodisce gelosamente nel proprio cuore, riscaldato dall’amore e dalla misericordia; la feconda e la fa germogliare nella speranza e nell’ottimismo di chi sa che tutto risorge in Cristo Gesù; e la ridona con generosa semplicità e disponibilità a quanti incontra nel proprio quotidiano correre per le strade della vita e del mondo.
Don Gigi Di Libero sdb