La Misericordia - di Don Adelio Cola

Nella vita tutto è provvidenziale!

10/04/2010
Oggi è la domenica della misericordia.
Che significa? Che oggi, e oggi soltanto, Dio è disposto ad usare misericordia verso chi gliela chiede umilmente?
Oggi, senz’altro, ma non soltanto oggi.
Quante volte allora Egli è in tale disponibilità misericordiosa?
Risponde Gesù, che è la Verità del Padre: «Settanta volta sette», espressione del suo tempo che significa SEMPRE.
Quando una persona avverte il rimorso d’un peccato, del quale si ritiene responsabile perché da lei avvertito e voluto, si trova nella condizione provvidenziale di implorare umilmente la misericordia del Signore.
Il rimorso è il dono che Dio infonde nel cuore del peccatore e che gli ricorda il male commesso e che lo dovrebbe spingere a confidare nella bontà misericordiosa di Dio; Egli gli chiede di concedergli la gioia di rallegrarsi e di fare festa in paradiso perdonandogli i peccati dei quali si pente!
Nella vita tutto è provvidenziale, anche l’esperienza del peccato, permesso da Dio. Appena il responsabile, che si rende conto di quello che ha fatto, si rivolge con filiale confidenza e umiltà al Padre ch’egli ha offeso, questi gli perdona.
Gesù nel brano di vangelo di oggi promette: «A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati».
Egli conosceva la debolezza della natura umana, sapeva che prima o poi nella vita poteva succedere a tutti com’era successo a Simon Pietro che l’aveva tradito per vigliaccheria.
Non disperatevi, sembra che ci dica, se voi chiedete perdono, vi sarà perdonato.
Chiedere perdono, ma a chi?
A chi avete offeso, a Dio.
Chi ci garantisce che Egli ci perdona?
La sua infinita misericordia. A voi offro anche una prova sensibile attraverso un segno esterno, il sacramento della Penitenza.
I sacerdoti sono i ministri del perdono, ma chi perdona è Dio. Quello è il suo dono più grande, il perdono.
NOTA:
Sono due le verità da non dimenticare:
1. Se il peccatore si rivolge sinceramente e umilmente a Dio dopo il peccato, Dio gli perdona.
2. Se il peccatore sa che Gesù ha istituito il sacramento della penitenza e che la chiesa ha il potere di amministrarlo, per mezzo dei suoi sacerdoti, a coloro che non ne sono impediti, egli (il peccatore), prima di accostarsi alla santa Comunione, è tenuto a confessarsi.
Detta così, la seconda verità sembra aspra e difficile, ma in realtà è molto umana e materna.
Non è questo però il momento di specificare meglio la pratica sacramentale, che fondamentalmente è quella detta.
A disposizione
Don Adelio Cola