La riconoscenza - di P. Lorenzo Giordano sj

Dovere morale e atto di vera fede

09/10/2010
"La vera fede si fa azione di grazie, che non è semplicemente riconoscenza umana, ma un atto di fede nel mistero di Cristo figlio di Dio che si è fatto uomo come noi ed è morto e risorto per la nostra salvezza".

Il messaggio delle letture di questa domenica non è un semplice insegnamento sul dovere morale della riconoscenza. Naaman Siro passa dalla guarigione alla vera fede: egli non riconosce più altro Dio se non il Dio di Israele (1° Lettura).
Il lebbroso del Vangelo torna indietro "lodando Dio a gran voce". Il miracolo gli ha aperto gli occhi sul significato della Missione e della persona di Gesù.
Egli rende grazie a Dio non tanto perché il suo desiderio di guarire è stato soddisfatto, ma perché capisce che il Dio Padre con lo Spirito Santo è presente ed attivo in Gesù.
Egli riconosce che Cristo è il Salvatore in cui con il Padre e lo Spirito Santo è presente ed opera non solo la salute del corpo, ma la salute totale dell'uomo.
"Questa è la vera fede". In Gesù egli vede manifestarsi la Gloria di Dio trinitaria (Vangelo), perciò Luca conclude il racconto con la parola di Gesù: "Alzati e và! La tua fede ti ha salvato". Salvato non già solo dalla lebbra, ma salvato nel senso cristiano del termine. La salvezza della lebbra è solo il segno di un'altra salvezza, la salvezza eterna.
Il rendimento di Grazia del lebbroso guarito nasce dunque prima di tutto dalla fede dono di Dio e non dalla utilità della guarigione: è contemplazione gioiosa dell'amore gratuito di Dio prima che contentezza della salute riacquistata.
Solo in un secondo tempo include la riconoscenza, ma non il semplice e cortese ringraziamento per un beneficio ricevuto. Il Vangelo non vuol darci una lezione di galateo, ma vuole dirci che l'azione di grazie è l'atteggiamento fondamentale dell'uomo che nella fede ha scoperto che la sua salvezza proviene solo dall'azione del Padre con lo Spirito Santo in Cristo per la felicità eterna.
Ecco il vero laico cristiano di integra fede: gioia che finisce nella contemplazione del Dio uno e Trino: Padre, Figlio, Spirito Santo, che nasce dalla scoperta di essere salvati gratuitamente attraverso il mistero della morte e risurrezione.
Attenzione al laicismo che rifiuta di far fiorire questa gioia della fede, escludendo questo Dio uno e Trino che vuole la nostra felicità con il suo amore gratuito!
Preghiamo la Vergine Santa che ci aiuti ad avere questa fede, che Lei ha vissuto in totale disponibilità amorosa.
Distinti saluti a tutti chiedendo di apprezzare il dono della fede che ogni cristiano riceve nel battesimo per iniziativa del Padre che ha mandato il suo Figlio a salvarci attraverso lo Spirito Santo che ci dona l'"intelligenza sapienziale" che noi dobbiamo sviluppare con molta preghiera.
Padre Giordano Lorenzo SJ