AMARE IL PROSSIMO... di Don Adelio Cola

...come te stesso...

23/10/2011

Quando ci fu qualcuno che chiese al Maestro Gesù: “Dove abiti?”, Egli invitò:” Vieni e vedi”. E’ scritto che allora quel tale rimase con Lui. E si rese conto che il rabbi era esigente, ma non sospettava che lo fosse quanto in seguito scoprì. Egli era uno che, concessagli la mano, esigeva non soltanto il braccio, ma tutta la vita!  Eppure molti lo seguirono per vivere come Lui. Qualcuno, Pietro ad esempio ma non soltanto Pietro!,  si dichiarò disposto a perdonare  alle offese ricevute fino a sette volte tanto (era la sua ‘’mano’’ offerta a Gesù!), e il Maestro pronto gli chiese tutto: “Settanta volte sette”!  Altri dissero, ma soltanto a parole, di essere disposti a seguirlo fino alla morte, ma il Maestro li prese in parola esigendo il sacrificio della vita, perché “chi la vuol salvare, la perderà!” Oggi poi (Matteo 22, 34-40) sembra che voglia esagerare! Si sa che bisogna amare Dio, ma fino a quel punto non è troppo? Dice “con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente!” E va bene, Dio è infinito e l’amore a Lui dovrebbe, deve!, essere ‘infinito’! Ma è l’aggiunta che mi sconcerta: il comando di “amare il prossimo come me stesso”. Come me stesso, dunque, dovrei amare chi mi vive vicino, cioè il prossimo, anche se egli non mi vuol bene e mi offende? Non ‘dovrei, ma, secondo Gesù, devo! Non contento della misura specificata, amare gli altri come amo  me stesso, Egli completerà un giorno l’ordine così: “Amatevi come io vi ho amati!”: significa fino alla morte. Gli altri sono miei fratelli e mie sorelle; li devo amare come me stesso e come amici. Conseguenza logica, almeno secondo il maestro Gesù, fino alla disponibilità di andare in croce al posto loro!, perché “non c’è amore più grande di quello di dare la vita per i propri amici”.  Gesù, permetti che te lo dica senza sottintesi, è impossibile! “Lo so, mi rispondi, ma io sono onnipotente e, se me lo chiedi con umiltà fiducia e perseveranza, sono pronto ad aiutarti a trasformare l’impossibile in realtà, come è successo ai martiri con la mia grazia”. E allora, Maestro caro, grazie anticipate ma tu  restami vicino.

Don Adelio Cola