ECCO IL MISTERO .... di Don Adelio Cola

...della parola di Dio...

18/03/2012

DIO HA TANTO AMATO IL MONDO…da dare il Figlio suo unigenito per salvarlo.

Chi ha scritto queste parole, (l’evangelista Giovanni nel vangelo di oggi, che riferisce il dialogo di Gesù con Nicodemo) non ha avuto una geniale intuizione, perché nessuno ha mai visto Dio e nessuno potrà mai conoscere i suoi segreti per conquista personale. Qui, pertanto, ci viene comunicato l’inconoscibile, perché Dio l’ha fatto conoscere all’autore ispirato, che a sua volta s’è fatto tramite della Sua Parola testimoniandola per i lettori. Ecco il mistero della Parola di Dio, che è il Figlio stesso di Dio, che s’è fatto conoscibile in forma umana. Questi è GESU’. Egli è stato inviato dal Padre nel mondo, non per giudicare e punire il mondo dei suoi delitti, ma per salvarlo. Dio è amore e chiede amore. Il mondo, cioè l’umanità, lo ha invece offeso, rifiutato e Dio ha continuato ad amarla, perché Dio non può che amare anche coloro che non lo contraccambiano d’amore. La conseguenza tragica prevedibile dopo il gran rifiuto di Dio e del suo amore da parte dell’umanità sarebbe dovuta consistere nella condanna attiratasi addosso come ‘massa dannata’ all’inferno. Soltanto Dio la poteva salvare e il Padre mandò nel mondo il Figlio suo unigenito per amore per salvare tutti i peccatori. Le misteriose risposte alle grandi domande che s’impongono alle persone riflessive vengono dalla fede nell’amore di Dio per noi. Perché Gesù scelse di nascere e vivere povero tra i poveri? Perché accettò d’essere perseguitato fin da bambino? Perché non si lamentò quando qualche anno dopo ci furono alcuni che lo ascoltarono, pochi che gli credettero, quasi nessuno che lo seguì fino al Calvario? Perché volle finire in croce e morire tra due delinquenti? La risposta è una soltanto, la medesima per tutte queste domande: per dimostrare fino a qual punto ci ha amato. Ha voluto convincere in mondo che la salvezza di tutti dipende da lui, che “ci ha amati sino alla fine”. Don Adelio Cola

Quarta domenica di Quaresima