LE TRE VIRTÚ TEOLOGALI di mons. Giovanni Battista Chiaradia

… fede, speranza, carità…

18/11/2012

Le tre virtù teologali: la fede, la speranza, la carità sono la sintesi di tutto il messaggio cristiano.

Non soltanto con la loro oggettiva definizione catechistica, ma con quel taglio particolare che ognuno di noi dovrebbe saper dare, grazie ad una personalità dotata di doni particolari e di una volontà non comune.

La Fede. Se resta solo nella mente, nella ragione, è fredda, non è completa, non occupa tutto lo spazio della persona. Se scende nel cuore, si arricchisce del sentimento, dello slancio dell’entusiasmo, anche se, talora, corre il pericolo di fermarsi ad una specie di sentimentalismo, di espressione solo paraliturgica, staccata dal momento creativo personale frutto della meditazione e delle preghiere. Se la fede, quindi, partendo dalla mente, va al cuore e nel cuore sente il fascino del divino, allora quella è fede completa.

E la fede biblica, quella dei profeti, degli apocalittici, degli autori dei libri sapienziali, di chi ha scritto Giona, Giobbe, il Cantico dei Cantici, i Salmi. Quegli autori sono stati capaci di descrivere, disegnare, inventare l’infinito, perché lo sentivano dentro, perché faceva parte di loro.

Il tutto senza programmazioni, senza scuola, senza tecnicismi: solo con l’immediatezza dell’anima, della fantasia sprigionata dalla fede.

La Speranza: non parlo della speranza della vita futura che ognuno di noi deve avere presente, specialmente in questo ultimo periodo, ma della speranza qui nel mondo, nell’attimo in cui cammini, operi, ascolti, accogli; quella degli incontri quotidiani, magari fuggevoli e banali, mentre cammini: incontri che credi, anzi speri buoni, sinceri, onesti, chiari e invece non lo sono. Speri che tutti siano buoni, ma spesso resti deluso. C’è però il conforto della fede, una forza dentro che ti fa vincere tutto e tutti. E ti spinge a fare, donare, forse anche a salvare, senza guardare in faccia chi è, cosa fa, che cosa dice. La fede è fonte di speranza e di forza: protegge il credente come l’elmo protegge il capo, dice Paolo(1 Tess. 5,8), come l’ancora assicura la nave (Ebr. 8,18).

La terza virtù teologale è la Carità, l’Amore. Paolo nella prima lettera ai Corinti (8,1) presenta l’amore come virtù che costruisce la persona, è il suo modello di condotta, spinge all’alterità, distrugge l’egoismo, per essere sempre pronto alla salvezza dell’altro. Il principio unificatore dell’amore, che ha origine da Dio, è il tema del grande discorso della prima lettera di Giovanni 4,7-21: L’amore di Dio consiste non nell’amare Lui, ma nell’essere amati da Lui.

Dio è il primo. L’uomo risponde per essere veramente cristiano e cerca la massimo del suo dire e fare di imitarlo.

È chiaro che questo principio di vita non è solo di carattere religioso, ma fondamento del vivere sociale.