IL NOME DI CRISTO HA POTERE SU... di don Gigi Di Libero sdb

...ogni parola, pensiero, azione...

07/07/2013

 

Nel Vangelo di Luca, proclamato oggi nell’Eucarestia domenicale, ci viene ricordata una raccomandazione di Gesù che, non solo ci rende interiormente pieni di gioia e di pace, ma ce la presenta come una sicura “traccia di cammino” per ogni giorno della nostra vita: «Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». (Lc 12, 20)
Luca ci riferisce che questa consolante ed insieme entusiasmante raccomandazione viene fatta da Gesù ai settantadue i discepoli da lui chiamati e inviati in missione in ogni città e luogo dove stava per recarsi: come tutti noi missionari del Vangelo, dovevano preparagli la strada per entrare in ogni cuore, in ogni famiglia e popolo e portare l’amore del Padre.
Essi ritornano dalla missione entusiasti: ne avevano sperimentata la forza nello sconfiggere ogni spirito del male, che sempre semina violenza e odio e tenta di distruggere la libera accettazione dell’Amore di Dio.
E qui si pone la grande e inevitabile domanda per loro, per tutti noi e per la Chiesa stessa in tutta la sua storia: perché i missionari ritornano pieni di gioia dalla loro, a volte stressante, fatica di apostoli di Gesù?
·         Essi sono felici perché hanno constato che il successo della missione è dovuta all’esperienza della superiorità o meglio supremazia del nome di Gesù rispetto alle potenze del male.
Le forze demoniache sono state indebolite: i demoni si sottomettono al potere del nome di Gesù.
· “Quello di Gesù è un potere che ci fa sperimentare il successo nei confronti del potere demoniaco e ci protegge.
Un potere che può essere trasmesso solo quando Satana viene sconfitto.
Gesù ha assistito alla caduta di Satana, anche se non è ancora definitivamente sconfitto; a ostacolare questo potere di Satana sulla terra sono chiamati i cristiani.
Essi sono sicuri della vittoria nonostante che vivano in una situazione critica: partecipano alla vittoria nella comunione d’amore con Cristo pur essendo provati dalla sofferenza e dalla morte.”
· I missionari (ogni battezzato!) nel realizzare, con diverse attività, la testimonianza cristiana verso gli altri, mai devono considerarlo motivo di gloria, esaltazione, giubilo, tripudio: l’attività in sé può sempre trasformarsi in mentitrice, tentatrice, ingannatrice.
· Essa “potrebbe indurci ad una forte illusione: di essere con Dio, mentre in realtà siamo solo con noi stessi, ricercatori affamati di gloria effimera e mondana”.
· Insomma scacciare i demoni, guarire da malattie e infermità mai potrà essere motivo di gloria: tutto questo non viene fatto per merito nostro, ma perché purissimo dono e potere datoci da Cristo Gesù.
Ed ecco la seconda domanda ancor più profonda e intrigante per ciascuno di noi.
Gesù ci vuole ricercatori di gloria eterna, divina, immarcescibile, che mai viene meno: ma dove potremo trovare questa unica gioia vera?
* I discepoli tornano dalla missione pieni di gioia perché è stato come rincasare, perché vedono Gesù.
Nell’abbracciarsi di nuovo essi si sentono avvolti dalla stessa gioia di Cristo, che prorompe visibilmente al vederli di ritorno dalla missione, dai giorni spesi per il suo Nome: perché essi stessi sono la sua gioia.
La gioia di Gesù, infatti, è motivata dal criterio che Dio li ha scelti per la manifestazione dei suoi misteri: il Padre ha nascosto questo suo progetto d’amore redentore ai sapienti e agli intelligenti e lo ha rivelati ai piccoli.
Ecco perché la gioia ha la sua radice ultima nell’essere conosciuti e amati da Dio.
* Il motivo della gioia, non sta nella certezza di uscire indenni dalle fatiche, dalle prove e dalle tentazioni della vita e dell’apostolato, ma dallo scoprire con certezza di essere amati da Dio: la gioia è l'amore!
* Approfondendo con il tremore della fede e la confidenza di figli, ci rendiamo conto che questa gioia inenarrabile scaturisce solo dalla certezza che nulla di noi andrà perduto: la gioia più grande è che tutto di noi è già scritto in Cielo.
I nostri nomi sono scritti in Cielo, registrati nel cuore di Dio come nell'inventario delle sue cose più preziose: il nome nella Scrittura rappresenta la persona e la sua storia, nulla escluso: Gesù ha scritto il nostro nome con il suo sangue, per l'eternità.
“Lui ha scritto con il suo sangue ogni istante della nostra esistenza sul Libro della vita: nel suo amore ogni peccato è trasformato in luce di misericordia, ogni momento buttato è riscattato, come ogni angoscia, tradimento, menzogna, cupidigia, concupiscenza; tutto di noi, ma proprio tutto, lavato nel sangue del Signore, splende già ora nel Cielo, scritto per l'eternità con caratteri d'oro, quello purificato nel fuoco sette volte, e per questo incorruttibile”.
* La gioia che è la certezza che nulla e nessuno potrà mai separarci dall'amore di Dio.
Il nome di Cristo ha potere su ogni parola, pensiero, azione.
Insomma la gioia è vivere nel suo amore inesauribile e fedele, che dà senso e pienezza ad ogni istante, trasformandolo con la potenza di Dio Amore in un frammento di Cielo offerto ad ogni uomo.
don gigi di libero sdb
gigidilibero@gmail.com