IL VANGELO SECONDO MATTEO film di Pier Paolo Pasolini del 1964

compie 50anni.

09/08/2014

IL VANGELO SECONDO MATTEO film di Pier Paolo Pasolini del 1964, compie 50anni.

Una proiezione privata alla Cittadella di Assisi nell’autunno 1964 fu l’occasione per p. Taddei di conoscere  e farsi amico Pasolini; così p. Taddei ricorda quell’incontro:

«Dopo la proiezione, vidi Pasolini (non l’ avevo an­cora conosciuto di persona) scendere solo al bar ancora deserto; gli andai dietro e attaccai il seguente discorso (lo trascrivo da come lo riferii inSchedarioCine­ma­tografico (alla voce «Il Vangelo secondo Matteo», pag 3 verso): «Lei crede nel Cristo?», chiesi. «Cosa intende? », replicò Pasolini. “«Nel Cristo come realtà storica anzitutto e come figlio di Dio.» «No», rispose Pasolini. «Lo si vede dal film», osservai.  «Come sarebbe a dire? — replicò Pasolini — è il primo cattolico che me lo dice.» «Lei del Cristo ha sentito gli aspetti umani la nascita e la prima parte in genere fino alla...» «chiamata degli apostoli», completò Pasolini. «Già, e la morte. Ma il resto, dove il Cristo si distacca da una vicenda puramente umana ed entra in una dimensione trascendente, Lei l’ha rispettato in certo senso, ma l’ha sentito come favola, come leggenda.» «Io non credo nel Cristo... non credo nel Cristo... non è nemmeno esatto. A mano a mano che procedevo nel film sentivo la forza di questo personaggio ec­ce­zionale..» «Ma che per Lei non è nemmeno esistito...» «Ma non lo so, non mi interessa.» «Leggenda appunto.» « Poesia!» «Dica pure poesia! D’ac­cordo! Ma il discorso era sulla storia.» «Ma la storia l’ho rispettata.» «La storia di chi? Del Cristo figlio di Dio? Perché allora nelle tentazioni Lei ha messo quelle due in­qua­drature in C.L.L. dopo la partenza del demonio e non dopo la risposta ultima del Cristo?» «Ma perché non credo che il Cristo fosse il Signore del mondo; era stato tentato dal demonio e basta.» «Leggenda, dunque.»

Nel colloquio, gli osservai anche che egli aveva omesso il primato di Pietro e mi rispose che l’aveva girato, ma che non gli era riuscito come voleva. In quell’edizione, se non ricordo male, non c’era nemmeno la dedica «alla cara, familiare figura di Giovanni XXIII», che certamente fu messa.» (da Schedario Cinematografico, alla voce, BER, ed. CiSCS, 1965) ciscs@edav.it