L’IDOLO… di don Gigi Di Libero sdb

…non prenda il posto di DIO…

02/08/2015

La pagina del vangelo di Giovanni, proclamata in questa domenica, è fortemente provocatoria per tutti: sia per verificare la propria fede, sia per verificare se stiamo davvero ricercando il senso della nostra vita!

Gesù non si entusiasma per essere inseguito e assediato dalla folla.  Anzi reagisce con una certa dura franchezza: Perché la folla lo cerca?  Che cosa si aspetta?  Chi desidera?  Quale attesa vuole colmare?

Qual è il motivo per cui si sono messi sulle tracce di Gesù?

Gesù stesso dà una lettura profetica alla ricerca che si fa di lui; mette in relazione la ricerca che si fa di lui con la ricerca di chi vive nell’idolatria.

Gesù in fondo ci dice: voi fate di me un idolo, perché ciò che a voi preme è l’essere saziati.

Bisogna prendere atto che c’è un modo di accostarsi a Gesù che è un modo idolatra.

L'idolo può essere una persona o una cosa che nel nostro cuore prende il posto di Dio: anche le cose che a noi possono sembrare banali, se occupano nel nostro cuore lo spazio che spetta a Dio, sono idoli.

Ed ecco la conseguenza: sono necessari alcuni passaggi-chiave che il testo esplicita con segni e parole precise:

* Dal cercare qualcosa (il pane / le sicurezze) al cercare Qualcuno

* dai segni che saziano temporaneamente, al cibo che non fa perire per l’eternità

* dal ricordo della manna, alla fede nel Figlio dell’uomo

* dalla fatica degli sforzi fatti degli uomini, all’opera compiuta da Dio

* Dio conferma con il «suo sigillo» il Figlio e per questo la sua opera implica la fede in colui che egli ha inviato.

Rimangono comunque forti e impegnative la domanda e immediata risposta di Gesù: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Apriamo gli occhi del cuore e comprendiamo realmente che Gesù è il vero educatore della folla, cioè di tutti noi che percorriamo il lungo cammino dell’umanità e ci indica, con ferma ma umanissima capacità di comprenderci e illuminarci, che credere è accogliere il dono in allegra e stupita fiducia.

Come dare risposta alle nostri inquietanti domande “Che cosa è l’uomo” … “Che ci faccio qui” (B. Chatwin) … e Dio?  …

“L’esperienza della fede sboccia quando accade l’incontro tra l’io sono fame e l’Io sono il pane di Dio disceso dal cielo (Gv 6,33) per te, per noi, per ogni uomo, per l’intera creazione.

Un incontro che apre gli occhi sulla verità di Dio, è buono come il pane; sulla verità di Gesù, è la bontà di Dio fatta pane; e sulla verità dell’uomo, nel suo segreto è fame di bontà cercato e chiamato da Gesù a divenire pane conforme a lui (Rm 8,29), a sua statura.”

Infine cogliamo con gioia questa grande lezione di Gesù: educare il discernimento sul cercare …

“Gesù invita la folla a prendere coscienza che accanto alla fame biologica e al cibo che la soddisfa vi è anche fame di senso e parola che la nutre, compresa la sete di eternità a cui egli è venuto a porgere acqua: «Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà» (Gv 6,27)”.

In realtà, guardandoci bene dentro, noi cerchiamo amore e vita e presenze di amore e di vita in cui riposa il senso dell’esserci, e, guardandoci bene attorno, è dato di scorgere sotto il sole uomini e donne che dicono di essere stati incontrati da un certo Gesù per essi amore fino al dono di una vita in abbondanza (Gv 10,10).

Scriveva il grande Paolo VI: 'Il possesso e la ricerca della ricchezza come fine a se stessa, come unica garanzia di benessere presente e di pienezza è la paralisi dell'amore. I drammi della sociologia contemporanea lo mostrano: e quali prove tragiche, che oscurano generazioni!'.

Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

È questo il messaggio più forte che deve vincere ogni egoismo e ogni tentazione di particolarismo.

Donare implica il «donarsi», consegnarsi nella mani del Padre.

La preghiera diventa espressione di tale donazione, sull’esempio del Figlio di Dio.

 don gigi di libero sdb

gigidilibero@gmail.com