I due vessilli

Rispondendo a uno che gli dice di Non rompere le balle, l'autore riprende il discorso sul diavolo, riferendosi alla meditazione dei due vessilli degli Esercizi Spirituali di S.Ignazio di Loyola

06/02/1996

Uno m'ha scritto: "Non rompere le palle" ecco il mio commento." Ma chi le rompe? Chi lo obbliga a leggermi? Quindi, caso mai è lui che se le rompe; e mi dispiace. Grazie comunque del messaggio.

Dire: "Il diavolo esiste" oppure "non esiste ecc." di per sé non è del tutto corretto. Bisognerebbe dire "i diavoli", a meno che non ci si riferisca a un diavolo preciso, p.e. Lucifero oppure Satana (che pare siano lo stesso, cioè il gran capo).

Quando Gesù chiese all'indemoniato di Gerasa come si chiamasse, questi rispose: "Legione"; e infatti, buttati fuori da quel pover'uomo, i diavoli andarono a possedere un intero branco di porci, che "precipitò con impeto nel lago e affogò" (Vangelo di Luca, 8,33).

Quanti sono i diavoli? Non si sa; certamente una miriade. Ma penso piu' interessante la meditazione, chiamata "dei due vessilli",dei famosi Esercizi Spirituali di S. Ignazio di Loyola. Comincia così: "Cristo, sommo capitano e Signore nostro, vuole tutti sotto la sua bandiera; al contrario, Lucifero, mortale nemico della nostra natura umana, sotto la sua".

Non e' un documento storico; non e' una prova dell'esistenza del diavolo; e' solo un'interessante e valida interpretazione del grosso problema sociale del bene e del male, visto alla luce del cristianesimo, vecchia di 400 anni, ma ancora attualissima, come vedremo.

Dice S. Ignazio che Gesù Cristo con i suoi sta in un grande campo dalla parte di Gerusalemme, città della serenità, della luce, della verita' e sta esortando i suoi ad andare in missione "con l'umiltà e con la carità, cioè con la verità; mentre Lucifero sta su "cattedra di fuoco [passione disordinata] e di fumo [confusione mentale, menzogna]", dalla parte di Babilonia, città appunto della confusione, dell'oppressione, delle passioni non dominate, della menzogna; ed esorta i suoi "a gettare reti e catene, di ricchezze, di onore e di superbia e da questi tre gradini indurre a tutti gli altri vizi".

Il discorso e' attualissimo perché ci indica in maniera molto concreta come muoverci nel guazzabuglio di idee e di comportamenti nel quale ci troviamo.
Oggi spesso si considerano valori quelli che sono frutto dell'azione del maligno: i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri; i poveri invidiano i ricchi e vorrebbero diventare come loro, magari tentando la fortuna o, peggio, ingannando e, in qualche modo, rubando. Poi,cercare il prestigio con l'apparire e non con l'essere. Poi, credersi qualcuno, perché magari si ha qualche dote (o si crede di averla), come se fossero stati lui o lei a crearsi belli e/o intelligenti! Quindi, oltretutto, sciocchi! E tutto il resto. La stessa abilità di mentire e' spesso considerata un valore!

Come si vede: Babilonia, grande confusione mentale. Ce la portiamo dietro da quando siamo nati, col cosiddetto "peccato originale", che - come dice il Concilio di Trento (certamente non sospettabile di permissivismo) nel "Decretum super peccato originali" - è il peccato di considerasi come Dio, cioè l'orgoglio, non il peccato di sesso. Ma non c'è dubbio che alla grande confusione mentale nella quale ci troviamo (pensiamo anche solo alla situazione sociale e politica di questi ultimi tempi o alle lotterie miliardarie) hanno contribuito in maniera determinante i mass media, anche con certe trasmissioni televisive, pure d'informazione, che sembrano sane e decenti, e invece diffondono menzogne, cioè interpretazioni cattive e ingiuste, e confusione.

Diciamo allora che, dietro il vessillo di Satana probabilmente senza saperlo, forse qualche volta militiamo pure noi - anche persone che si dichiarano buoni cristiani e rispettose dei valori umani. Ma come fare ad accorgersene? come fare a sapere da che parte si sta? Col criterio indicato da S. Ignazio e' molto semplice: chi crea confusione mentale e si imposta - coscientemente o incoscientemente - sulla menzogna certamente sta combattendo sotto il vessillo di Satana, anche se non se ne accorge e non lo sospetta nemmeno.

Chi invece diffonde serenità, gioia, purezza di spirito, fedeltà, rifugge dalla menzogna e segue la verità anche quando questo costa sacrificio, certamente sta combattendo sotto il vessillo di Cristo.

P. Nazareno Taddei sj