Dio e politica

Si chiede: cosa importa a Dio, fra mille anni, di come vanno le elezioni in Italia. La risposta è che a Dio importa che si viva secondo verità, giustizia e carità nella libertà. Anche quando votiamo.

08/04/1996

Il Sig. Maurizio V. in replica alla mia predica del 26 Marzo ("Profezia ed elezioni") mi internetta:"(...) a Dio cosa mai può importare di elezioni in un paesuncolo come l`Italia? (...) Ma se un cristiano prende a cuore cose che in partenza sa che al Signore interessano poco o punto, non sbaglia a farlo? E se fosse ciò che interessa al Signore è nascosto alla televisione, ai giornali, a noi stessi? Può essere, ma dove è? Mi chiederà giustamente. Potessi saperlo. Ma ho l`impressione che stiamo sbagliando tutto.(...) Sappiamo che se vien rosso domani sarà bel tempo, ma non sappiamo come comportarci con i tempi.(...)Tra mille anni, quando leggeranno di noi, della schiavitù che torna dal passato, dell`intolleranze e dei ritorni all`irrazionalita`, riterranno importante sapere se ha vinto Berlusconi o Prodi? Perdoni lo sfogo."

Non solo perdono, ma ringrazio dello sfogo, perché permette di precisare un importante problema di fondo : ciò che "importa" a Dio e ciò che importa agli uomini (oggi o fra mille anni).

Il fatti sostanziale è che noi, uomini, dobbiamo sapere quello che Dio vuole (cioè quello che "gli importa"), affinché possiamo "sapere come comportarci con i tempi". E quello che importa a Dio - per il bene nostro e non per il bene Suo - e` che anche in questo "paesuncolo come l`Italia" si viva secondo verità, giustizia, carità, nella libertà.

Ma che vi si possa vivere in questo modo, dipende anche da noi, perché saremo noi, tra qualche giorno, ad affidare le nostre sorti e chi dovrebbe governarci con quei criteri.

Certamente alle TV, ai giornali, alla propaganda si tiene generalmente nascosto cio` che interessa al Signore, perché è più comodo : inutile andare lì ad apprendere come comportarci.

Ma come comportarci lo possiamo sapere proprio dai criteri suddetti che Dio ha posto come principio di ogni condotta individuale e sociale.
Lei si aspetta che chi ha impostato la sua lotta elettorale praticamente solo per vincere le elezioni, cioè sulla menzogna, sull'imbroglio, sull'offesa e sulla calunnia, guiderà il Paese e le nostre sorti secondo verità, giustizia, carità nella libertà? Chi mente, lo possiamo vedere anche dalla TV e dai giornali; come? Non prendendo per buono tutto quello che ci propinano (chiunque siano), ma analizzando e confrontando dati e fatti.

P.e., nelle discussioni politiche di questi giorni, si può facilmente vedere chi porta fatti e argomenti e chi fa solo belle chiacchiere; chi ha appreso dalla metodologia sovietica di propaganda il sistema della menzogna per vincere sull' avversario; chi non risponde alle domande imbarazzanti e svia il discorso cercando di contrattaccare; oppure chi non lascia parlare l'avversario quando gli porta contro fatti inoppugnabili; chi usa due pesi e due misure; chi ha imposto ai media di parlare tanto della questione Di Pietro per varare di nascosto ingiuste manovre fiscali o chi ha accettato il silenzio imposto dai padroni sugli inquinamenti nucleari nel Mediterraneo, dai quali pure ci potrebbero proteggere come hanno fatto altrove; ecc..

Sotto questo aspetto, Lei ha ragione quando dice che c'è un ritorno della schiavitù.
E' una schiavitù mentale, per cui non è sempre facile saper "leggere", come si dovrebbe, nei mass-media.

Il problema quindi ritorna nelle nostre mani; per quanto però è possibile in questa perfida situazione elettorale.Se non possiamo fare altro, è almeno tutto e solo quello che POSSIAMO E DOBBIAMO fare, proprio nel nostro interesse: cercare di sostenere chi è per la verità , la giustizia, la carità, nella libertà ; essere contro chi cerca di asservire, con menzogna, verità, giustizia, carità e libertà ai propri interessi e non a quelli del bene comune.
Lo DOBBIAMO fare perché dobbiamo rispondere a Dio, PERSONALMENTE.

Fra mille anni, certo non sarà importante - per quelli che ci saranno - sapere se ha vinto Berlusconi o Prodi.

Ma le dico di più: nessuno saprà se io e Lei abbiamo votato come dovevamo secondo coscienza. Certo però io e Lei, PERSONALMENTE, saremo stati valutati da Dio a seconda di quanto avremo o non avremo cercato di confermare il nostro voto al suo piano; il quale piano è vivere individualmente e socialmente secondo verità, giustizia, carità nella libertà.

Proprio in questi giorni, ricordiamo che Gesù Cristo è stato condannato come malfattore e crocefisso perché aveva detto di essere "la verità, la vita e la via di Dio" ; ma poi è risorto, da solo, proprio per provare che Egli era la verità, la giustizia , la carità nella libertà e che così ci si deve comportare.

P. Nazareno Taddei sj