Empi antichi ed attuali

Un brano del libro della Sapienza enumera le malefatte degli empi e suggerisce il collegamento con... la legge Finanziaria del momento

28/10/1996

In questi giorni, il breviario ci ha fatto leggere un brano del libro della Sapienza (circa un secolo prima di Cristo), che riproduco in parte: "Gli empi dicono tra loro sragionando: 'Spadroneggiamo sul giusto povero, non risparmiamo le vedove, nessun riguardo per la canizie ricca d'anni del vecchio. La nostra forza sia regola della giustizia, perché la debolezza risulta inutile. Tendiamo insidie al giusto perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni, ci rimprovera la trasgressione della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta."

Non pare di leggere qualcuna delle critiche che si incominciano a sentire, oggi, dopo l'enunciazione della Finanziaria di quegli alcuni politici (e non solo politici) che hanno preso il potere, e lo esercitano, spesso con la strategia della menzogna?

D'accordo! Quelle parole sono di ventuno secoli fa!... e allora diciamo pure che la cattiveria umana c'e' sempre stata. Ma fa impressione che ventuno secoli fa sia stato Dio stesso a denunciare quei comportamenti, enucleandoli in precisi contesti; denuncia quindi che ha pieno valore anche oggi, se si ripetono quegli stessi comportamenti.

Ma il testo della Sapienza conclude: "Gli empi la pensano così, ma sbagliano; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità ne' credono alla ricompensa delle anime pure." Terribile!

Eppure ci sono molti cristiani tra quelli che hanno aiutato l'affermarsi di quelle forze, indegne non solo del cristiano, bensì anche dell'uomo civile.
I responsabili dovrebbero riflettere molto seriamente, prima che sia troppo tardi.

Ma una riflessione può essere fatta anche da chi non s'e' lasciato imbonire dalle menzogne e cerca, invece, di comportarsi secondo verità, giustizia, carità, nella libertà.

La riflessione potrebbe essere questa: i cristiani veri hanno prestato e sono in grado di prestare ancora ottimi servigi alla società; chi ha rovinato il comune vivere civile, al quale quelli, con altri, ci avevano portato, sono stati e sono coloro i quali si sono appropriati solo del nome di cristiano, ma hanno trascurato di comportarsi secondo la legge divina e non considerano che: non abbiamo stabile dimora sulla terra; e non possiamo non attenderne una futura, dove tutto il bene e il male verranno a galla definitivamente.

Possiamo pensarci anche con soddisfazione, se noi abbiamo cercato di essere veri cristiani.

Cordialmente

P. Nazareno Taddei sj