Preghiera e dubbi

Il dubbio che continua ad attanagliarci e la preghiera come rapporto con Dio. Anche in questo è la fede

23/03/1997

Ancora dubbi...

DC mi internetta: "Anche nelle preghiere che si cerca di far scaturire dal cuore, ci si mette di mezzo il dubbio. Ho letto la Sua Predica che potrebbe essere una risposta, ma il dubbio rimane.

Come mai?" Cercherò di rispondere.

Ho già detto che il dubbio può venire dalla mentalità sempre più secolarizzata - quindi praticamente materialistica - che ideologie materialistiche di sinistra e di destra, potenziate dai massmedia e particolarmente dalla tv, hanno diffuso e continuano a diffondere.

Questo fatto, che distrugge la tradizionale mentalità cristiana della nostra gente può essere alimentata dall'"avversario il diavolo, il quale, come leone ruggente, gira tutt'attorno cercando chi divorare" (Lett. di S. Pietro).

E quale preda migliore di un cristiano, saldo o non troppo saldo nella fede? E quale momento migliore per gettare il germe del dubbio se non quello della preghiera, soprattutto se sincera?

La preghiera infatti e' - o almeno dovrebbe essere - proprio il momento di contatto con Dio.

Ma se il dubbio arriva anche li', e' come quando si deve trattare con una persona della quale non ci fidiamo: anziché pensare alle cose da dire e da concludere, si pensa a come difendersi dalle bugie o dagli inganni che quello probabilmente sta tramando.

Ma talvolta il dubbio dipende proprio da noi: e' comodo mettere il dubbio lì dove sappiamo bene che le cose stanno in un certo modo; perché così ci illudiamo di poter non obbedire al Padrone della nostra vita. Quindi, in fondo in fondo, e' superbia o egoismo.

E per uscire dal dubbio? Direi: cercare di seguire non il sentimentalismo o l'irrazionale o le frasi fatte, bensì le motivazioni valide. In fondo, la soluzione del dubbio dipende da noi, perché esso è una presa di posizione del nostro intelletto.

E ciò, anche quando il "fluttuare tra l'una e l'altra parte di qualcosa di contraddittorio e, cioè, sospendere il giudizio [perché non sa da che parte stare]" (la definizione e' di S. Tommaso nella sua celebre "Summa", 1, p.q. 79 a. 9) ci è procurato dall'esterno, siano i mass media con la loro mentalità materialistica o l'ambiente o anche il diavolo. I due poli del "qualcosa di contraddittorio" sono "materialismo" e "spiritualità".
Una parola sulla preghiera.

Se per preghiera intendiamo che Dio faccia quello che vogliamo noi, questa non è preghiera; è presunzione e superbia. E' vero che Gesù ha detto: "Domandate e otterrete, bussate e vi sarà aperto!" Di più ha detto: "Se avrete fede quanto un granello di senape, trasporterete le montagne!" Vuol dire che, se non abbiamo trasportato le montagne, è perché non abbiamo avuto fede quanta un granello di senape.

Ma la fede - "quella" fede - è un dono; e noi l'abbiamo meritato? o, quanto meno, l'abbiamo mai chiesto? E ancora, quello che chiediamo o abbiamo chiesto e' conforme a quella fede?

Dio apprezza certamente che ci rivolgiamo a Lui, anche se forse più per interesse nostro che per amore verso di Lui: Egli ci e' Padre e Madre e non solo Padrone. Comunque, attenzione! Gesu' ci ha detto che otterremo e che ci sarà aperto; ma non ci ha detto il come e il quando. Su questo non ci può essere dubbio.

Oggi, e' la Domenica delle Palme: la folla applaude Cristo e, dopo pochi giorni, la folla - sia pure sobillata dai nemici - urla di crocifiggerlo. E' storia.

Ma e' anche emblema di quello che succede oggi a tutti noi: noi applaudiamo Cristo, dal momento che lo preghiamo, perché siamo convinti che sia il potente padrone del mondo; ma poi, sobillati dal nostro egoismo o dalla mentalità materialistica imperante o anche dal diavolo, lo mettiamo in dubbio, cioè urliamo di crocifiggerlo.

Non e' molto logico; e anche su questo non ci può essere dubbio.

A risentirci e sempre a disposizione. Cordialmente.

 

P. Nazareno Taddei sj