L'INFINITO DELLA TRINITA' di mons. Giovanni Battista Chiaradia

...se sei capace di ascoltare...

26/05/2013

 

Dio non può essere definito con terminologie nostre con cui, presentiamo persone e cose nel loro essere e nel loro numero.

La definizione che noi possiamo dare della Trinità appartiene al vocabolario umano per cui volendo dare una definizione di Dio, (naturalmente inteso nell'infinito e nell'assoluto), dobbiamo accontentarci di una tautologia. Dio è Dio. Che Dio si esprima come Padre-Figlio-Spirito Santo, quindi come Trinità, è il risultato di lunghe controversie fra teologi, per trovare un modo adatto al tempo e allo spazio, di cui siamo avvolti, per avvertirne più che sia possibile l'Assoluto e l'Infinito.

Vengono quindi usate, per parlare di Dio, le terminologie migliori che troviamo nel vocabolario di ogni tempo.

Che cosa c'è di migliore di Padre-Figlio-Spirito Santo, tre vocaboli che indicano nel tempo e nello spazio la vita umana e le sue dinamiche? I primi due sono la base nel tempo e nello spazio (paternità e figliolanza), il terzo, 'Spirito', è tutto ciò che è pensiero.

Trinità è il mistero fondamentale che insegna l'esistenza di Dio in tre persone uguali e distinte nell'unità della natura.

Nell'antico Testamento ci sono vari testi i quali o con una forma plurale o con la ripetuta nomina dello Spirito di Dio o con l'affermazione che il Messia sarà figlio di Dio, insegnerebbero, o almeno preparerebbero la rivelazione del mistero trinitario.

Oggi si è d'accordo nello spiegare simili espressioni con ragioni stilistiche o come semplici personificazioni di attributi divini.

Nel racconto del Battesimo di Giovanni si parla in modo esplicito, per la prima volta, delle tre Persone. Si fa la testimonianza del Padre che addita Gesù Cristo con le parole: 'Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto', si parla della presenza dello Spirito Santo che scende sul battezzato sotto forma sensibile perché tutti l’avvertissero Mt. 3,16.

Tra i numerosi testi trinitari di San Paolo ne ricordiamo uno. (I Cor. 12,4).

Parlando dei carismi egli procede ad alcune appropriazioni alle singole persone.

Vi sono distribuzioni di carismi, ma medesimo è lo Spirito; distribuzioni di ministeri eppure il medesimo è lo Spirito; distribuzione di operazioni, ma è il medesimo Dio che opera in tutti e in tutto.

Numerosi sono anche i testi trinitari nel Vangelo di Giovanni e con riferimenti alla vita intima della Trinità.

Concludendo: se sei capace, in un momento in cui tace il mondo della parola, di concentrarti solo nel concetto della Trinità, come presenza fondamentale di Dio, sei sicuro di avere in te un tipo di vita che non avresti mai immaginato: essere padre, sentirsi figlio, sapere che riesci a formulare un discorso, non da te stesso, ma dalla vita di Dio, ti dà la percezione di aver raggiunto, in qualche maniera, lo stesso pensiero di Dio.