E Dio lo sapeva...

Se Dio conosce tutto in anticipo, come posso considerarmi libero? E invece...

11/01/1998

La sig.a A. mi internetta: "Come collegare la prescienza divina e la libertà umana? Questo quesito mi ha sempre interessata, ma purtroppo sono sempre rimasta insoddisfatta delle risposte ricevute. Lei vorrà ascoltarmi e rispondermi?"

Gentilissima sig.a, non so se riuscirò a soddisfarLa, dal momento che nessuno c'è riuscito. Comunque proverò. Il Suo problema non è solo Suo ed è tutt'altro che nuovo; anzi direi che è un problema storico.

Il problema è proprio quello che dice Lei: "Dio è onnisciente e sa già quello che faremo e se andremo all'inferno o in paradiso. Tuttavia siamo liberi; e se andiamo all'inferno è perché noi ci vogliamo andare. Come collegare ecc.?

La risposta è sottile e delicata, eppure mi pare semplice: Dio sa quello che noi liberamente faremo; quindi sa che se vivremo bene (cioè se ci comporteremo secondo verità, giustizia, carità) andremo in paradiso, se invece ci comporteremo male (cioè senza rispetto della Sua volontà) andremo all'inferno.

Dio sa tutto perché è il Creatore di tutto. Egli ha creato anche l'uomo, ma lo ha creato a Sua immagine e somiglianza, cioè dotato di intelligenza e di libertà di scelta.

L'uomo è libero di scegliere tra il bene e il male; ma è tenuto a fare il bene, non è libero di fare il male (cioè: la libertà di scelta non è libertà morale).

E' un po' come con l'automobile: io posso posteggiare dove c'è divieto; ma, se posteggio, prendo la multa.

In altre parole, Dio ha dato al creato precise leggi fisiche, chimiche, fisio-biologiche, psicologiche e, per l'uomo, anche morali. Vuol dire che l'uomo deve comportarsi secondo quelle leggi, anche se è capace (fino a un certo punto) di contravvenirvi.

L'uomo poi è stato creato libero, proprio perché i suoi comportamenti siano meritevoli di premio o di castigo.

Quindi è vero che se andremo all'inferno (o in paradiso) è perché noi l'avremo voluto. E Dio, che è nell'eternità e non nel tempo come noi, l'avrà saputo da sempre.
Sorge qualche domanda.

Anzitutto, se Dio non avesse dotato l'uomo di quella libertà, il problema non ci sarebbe stato.

D'accordo; ma la risposta è in quanto già detto: l'intelligenza e la libertà hanno fatto l'uomo a immagine e somiglianza di Dio; capace di scegliere tra il bene e il male e quindi di meritare il godimento diretto di Dio (o, al contrario, lo spasimo eterno di non poterlo godere e proprio per la propria insipiente superbia).

L'uomo quindi è ben al di sopra degli animali - anche del più simpatico come il cagnetto scodinzolante - i quali vivono solo secondo le leggi della vita o vegetativa o sensitiva e, quando muoiono, tutto è finito.

E ancora: Dio - se è così buono - non potrebbe intervenire perché l'uomo non si comporti in maniera tale da meritare l'inferno? Qui le risposte sono due.

La prima: sì, Dio può intervenire, ma non al punto da violare la libertà di scelta che Egli stesso ha donato all'uomo. E' problema di giustizia, divina Giustizia;

La seconda: Dio è, sì, Giustizia, ma è anche Amore e quindi Misericordia. Egli interviene sempre e con molti mezzi in aiuto dell'uomo: in tutto e non solo nella sua vita morale. Quante volte ci è capitato di dire: "mi è andata bene!"

E forse ci siamo dimenticati di aggiungere:" grazie a Dio!". Infatti, è proprio Dio che, direttamente o mediante i nostri angeli custodi, ci ha salvati in alcune circostanze o ci ha suggerito di comportarci in una certa maniera. Si dice: "il caso".
No, il caso non esiste.

Non solo; ma anche quando siamo andati contro le sue leggi; egli è sempre pronto a perdonarci, purché chiediamo sinceramente perdono.

Che significato hanno, altrimenti, le feste che abbiamo appena vissuto ricordando Dio che si fa bambino e nasce in una stalla, uomo come noi; con 'l'Epifania che promulga a tutto il mondo questa bella notizia? Dio s'è fatto uomo, Cristo, proprio perché l'uomo possa essere perdonato in forza della Sua morte in croce.

Si potrà obiettare ancora: possibile che Dio - infinita bontà - possa permettere che qualcuno vada all'inferno? La risposta è pure semplice: Dio vuole che tutti gli uomini vadano in paradiso e proprio per questo si è fatto uomo; ma se l'uomo proprio vuole andare all'inferno, Dio non può violentare la sua libertà.

Il problema, piuttosto, è un altro: come e quando e in che modo l'uomo "vuole andare all'inferno", cioè "sceglie" di mettersi contro Dio e di rifiutare il dono di Cristo?

Questo è probabilmente, almeno per noi, un mistero, così come è mistero che la Giustizia divina sia la stessa cosa dell'Amore e della Misericordia. Dio è "infinito" e noi siamo"finiti": un'altra dimensione.
Il problema è sempre lì.

Sappiamo comunque di essere in buone mani, perché siamo nelle mani di Dio che ci ha creati e redenti, che ci vuol bene come un Padre ben più "buono" del padre migliore del mondo.

Sempre a disposizione, cordialmente
 
P. Nazareno Taddei sj