Il cane o il fratello?

Tutti gli esseri viventi (uomini e animali) hanno pari dignità e debbono essere trattati allo stesso modo?

22/09/1998
La prof. AM.L. mi internetta: "La prego di aiutarmi a rispondere a un mio alunno diciassettenne, il quale afferma che tutti gli esseri viventi hanno pari dignità, per cui se dovesse scegliere tra la vita del suo cane e quella di suo fratello, molto probabilmente sceglierebbe quella del cane."
La signora, mi pone due problemi: primo, quello della "pari dignità"(che non è poi un problema insormontabile, per quanto delicato); secondo, quello di aiutarLa a rispondere, il che e' molto ma molto più difficile.
Provo a rispondere.
Primo problema: se è vero che tutti gli esseri viventi hanno pari dignità, per il Suo alunno non dovrebbe esistere il problema del dover scegliere, dal momento che, per lui, fratello e cane hanno "pari dignità".
Quindi, se sceglie, si dà la zappa sui piedi, perché si contraddice; la sua risposta logica e coerente dovrebbe essere: "Mi rifiuto di scegliere, perché non posso andar contro il principio che tutti hanno pari dignità." Infatti, scegliere è già dare una preferenza, cioè superare quel "pari".
Comunque, vediamo un po' meglio anche quel principio. È vero che tutti gli esseri viventi hanno pari dignità? Certamente sì, ma se precisiamo che "hanno pari dignità tutti quelli che hanno lo stesso grado di essere": l'uomo, per esempio, ha un "grado di essere" superiore a quello degli animali, perché oltre all'istinto - che c'è anche nel cane ed è meraviglioso, forse ancor più sviluppato che nell'uomo - ha l'intelletto e una libera volontà (sebbene più d'una volta usi male dell'uno e dell'altra).
La dignità, poi, è una parola che va ben intesa. Infatti, può voler dire "nobiltà d'animo" e, come tale, è un valore che può essere solo dell'uomo e che deriva dal suo libero comportamento, frutto delle sue libere scelte.
Quindi un cane quel tipo di dignità nemmeno se la può sognare. Ma dignità vuol dire anche rispetto a cui ogni essere ha diritto per la sua stessa natura.
Appunto. Una foglia d'insalata ha diritto a maggior rispetto di un sasso, perché è essere vivente. Un moscerino ha diritto a maggior rispetto d'una foglia d'insalata, perché è dotato di vita di relazione. Così l'uomo ha diritto a maggior rispetto del moscerino e d'ogni tipo d'animale, perché - come accennato - è dotato d'anima (=vita) intellettiva, che gli è stata infusa direttamente da Dio. È vero, quindi, che tutti gli esseri hanno la stessa dignità perché tutti hanno avuto l'essere da Dio; ma l'hanno avuta in proporzione del livello di "essere" in cui sono stati collocati.
Un cane quindi non può essere messo sullo stesso piano dell'uomo.
E ora al secondo problema. Cosa Le posso dire io, signora? È Lei che conosce quel ragazzo e può sapere anche fino a che punto egli pensa veramente quello che dice. A quell'età, il ragazzo è alle prime armi nella vita e sono armi più di difesa che di offesa, benché magari si senta talvolta onnipotente e talvolta si faccia vincere dalla depressione.
Potrebbe darsi, quindi, che quel suo modo di esprimersi fosse una forma di difesa cercando di fare il gradasso, credere cioè di saperne una pagina più del libro. O può anche darsi che si diverta a mettere in imbarazzo la professoressa, per sembrare uno che non si lascia mettere nel sacco da lei. O cose simili. Comunque, se è un ragazzo intelligente e onesto, ma soprattutto libero almeno un po' dalla mentalità creata oggi dai mass media, le ragioni portate al primo problema dovrebbe capirle.
È Lei quindi che può trovare la strada giusta. Ma io non mi preoccuperei eccessivamente, né insisterei troppo per farlo ragionare su quel punto.
Anche qui, lasciare tempo al tempo; pur attenti a non lasciar scivolare le briglie giù dal collo.
Sempre a disposizione. Cordialmente.
 
P. Nazareno Taddei sj