Fantasie, business e satanismo - 1

Le sette sataniche sembrano essere sempre più una moda: è un business oppure è veramente opera del maligno?

13/05/1999

Proprio in questi giorni, sono uscite le mie "Prediche" (le prime 85) nel volume "Nazareno Taddei , DIO DOPO INTERNET - PREDICHE IN INTERNET, edizioni AdP". Lo si potrà trovare nelle librerie cattoliche.Il volume sarà presentato a Roma, il mercoledì 26 maggio pv. alle ore 17,30, in Via degli Astalli 17, da S. Ecc. Mons. Pittau, nuovo Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, dal P. GianPaolo Salvini sj, direttore della "Civiltà Cattolica" e dal giornalista Orazio Petrosillo, vaticanista de "Il Messaggero". Un onore per me. Ovviamente ci sarò anch'io.

E ora alla consueta "predica".

Trovo alcune domande circa certe sette sataniche di cui hanno parlato i giornali in queste settimane, o circa il movimento New Age e qualche sacerdote che simpatizza per esso.

Penso di dare qualche indicazione che serva per i discorsi di quel genere; ma la risposta è complessa e sarebbe un po' troppo lunga, per una sola "predica".

Quindi penso di rispondere con questa, dove dirò dei giornali, del diavolo e dei preti che simpatizzano; e con la prossima, dove dirò qualcosa di quelle sette e di quei movimenti religiosi.

1. I giornali, purtroppo, anche settimanali, non sono la bocca della verità. Non è che tutto sia da buttar via; tutt'altro; ma occorre oculatezza e anche qualche nozione di "lettura" del giornale. In fatto di satanismo, poi, è più facile toccare le corde dell'emozione, come piace ai giornali per far cassetta; e quindi occorre ancor maggiore attenzione.

Di satanismo, però, si occupa volentieri anche l'internet. P.e. alla voce "satana" ho trovato ben 5726 siti con (almeno in quelli che ho visitato) cose buone e meno buone; informazioni utili e informazioni disinformanti e anche molte chiacchiere confuse. La prima cosa da chiedersi, comunque, è quanto siano attendibili le cose, i fatti, le osservazioni che ci offrono e quanto ci sia di vero in essi.

E la risposta non è sempre facile; p.e. io non sono sempre riuscito a fare una qualche verifica. In conclusione:"fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".

2. Il diavolo certamente esiste; e - come ho già detto altre volte con le parole di S. Pietro - "va in giro a cerchio come leone ruggente cercando chi divorare".. Che esista ne abbiamo avuto un esempio in Italia proprio sabato scorso, 9 maggio, festa di Maria Mediatrice, nel Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza.

Trascrivo la relazione che all'indomani mi è stata inviata per fax da persona presente al fatto: "Il cappuccino, fra Jozo Zovko di Medjugorje, stava parlando ieri (9 maggio 1999) pomeriggio a più di 1500 persone circa l'insistenza della Madonna a pregare, anche per la pace del Kossovo.

All'improvviso, un rumore terrificante come di catene trascinate, un oscillare del pavimento simile al terremoto e urla di due giovani che si dibattevano e uno di questi era attorcigliato come un serpente su di un banco della Basilica. Padre Jozo, senza scomporsi, ha invitato alla calma (il pubblico stava fuggendo) e alla preghiera; ha chiesto che i due "fratelli" fossero accompagnati fuori dalla chiesa; ma nessuno ci riusciva, finché due sacerdoti, fattisi spazio tra la folla, sono riusciti a imporre loro le mani.

Uno, il più furioso, un tedesco appartenente a un gruppo di pellegrini, è caduto a terra come tramortito.

L'altro, un giovane di passaggio, accompagnato fuori, ha fatto perdere le tracce. Fra Jozo ha commentato dicendo che le discoteche, certa musica, la droga, le cartomanti e gli indovini favoriscono la "possessione" e complicano la liberazione del maligno." Da notare che tra i due giovani non c'era nessun rapporto, né di luogo né di conoscenza, eppure tutti e due hanno cominciato a urlare nello stesso istante.Il diavolo esiste anche oggi e continua a operare con le sue azioni più violente, brutali e inattese. Ma come c'entra con tutti i movimenti di cui mi è stato chiesto?

Lo vedremo nella prossima "predica"; ma verrebbe voglia di dire subito che certamente c'entra con quelli che fanno gruppo per riunirsi nel suo nome e ubbidirgli, ecc.. Tuttavia, direi di non fare di ogni erba un fascio.

O, meglio, in altre parole: se il diavolo circuisce anche noi con le sue tentazioni - che sono semplici e apparentemente innocue: p.e. ci tenta all'eccessiva sicurezza di noi stessi, all'insubordinazione quando la riteniamo giusta ( riteniamo giusto tutto quello che è contro il nostro egoismo), alla critica al Papa e ai suggerimenti della vera pietà cristiana (da non confondersi col bigottismo e nemmeno col moralismo o col fondamentalismo religioso), al credere che l'obbedienza non è più una virtù e che ciascuno può fare quello che crede bene di fare o - come si insegna nella Next Age - che, per "il mio karma: non ci posso fare niente e io non ne sono responsabile", ecc. - se, dico, cerca di divorare anche noi, quanto più cercherà di divorare quelli che, per leggerezza o per ignoranza o per stupido rischio, si mettono dalla sua parte.

Dall'essere indemoniati, come i due giovani a Collevalenza, cioè posseduti fisicamente dal demonio e forse anche senza nessuna colpa dell'individuo, all'essere vittime delle sue tentazioni, magari poi superate e anche con merito, oltre che per la grazia di Dio, c'è un'immensa gamma di modi in cui il demonio opera. Voi pensate che in certe incomprensioni anche tra noi cattolici non ci sia il diavolo col suo zampino? Ricordiamo la Meditazione dei due vessilli di S. Ignazio (v. "Predica" n° 8).

3. Il qualche prete che vede con simpatia il New Age. Se è così, certamente sbaglia (come vedremo) e non dobbiamo schierarci con lui. P.e. anche il film "I giardini dell'Eden", che tenta di parlare dei trent'anni della vita di Gesù, di cui tace il Vangelo, e' di chiara ispirazione newagista ed e' stato portato in palma di mano, senza nessuna riserva, da persone di grande responsabilità in campo cattolico; tanto che l'autore, p.e., è stato invitato al Convegno CEI su "Cinema e nuovo umanesimo" a dire il suo pensiero, assieme al regista Piccioni, che si dichiara "laico non credente" e ha fatto un buon film su una suora, e ad altri.

Il pensiero di D'Alatri è stato riportato anche dall'"Avvenire" (9.05.99): "L'autore è un'antenna che capta l'atmosfera che lo circonda. (...) Non dobbiamo dimenticare la nostra matrice cristiana.

Dovremmo riaprire quelle "pagine", quel cofanetto troppo spesso dimenticato in cantina." [e perché ha voluto aprire le pagine che non ci sono e sono indicate in una sola frase: "era subordinato ai genitori e cresceva in età, sapienza e grazia"?].

Ma non scandalizziamoci: anche quei preti sono figli della mentalità massmediale, generalmente nati dopo il '53, quando la tv incominciava a diffonderla o sessantottini o formati da sessantottini; mentalità che spesso e in gran parte ha tolto la facoltà di ragionare e di valutare oggettivamente, perché si segue l'emozione e il sentimentalismo, e su questi si ragiona, valutando soggettivisticamente. Non e' bello; ma è così.

Come dicevo nell'ultima mia "predica": "se è lui (il sacerdote) che sbaglia, è lui che sbaglia; non devo sbagliare anch'io: invece, io vado da lui per prendere con rispetto la consacrazione dell'Eucarestia e il perdono dei miei peccati; non ne accetto le idee fuorviate". Qualcuno poi porta l'argomento della libertà di religione anche in queste cose. Bene! Non dimentichiamo che della libertà di religione ha parlato anche il Concilio Vaticano II nella "Dignitatis Humanae": " Tale libertà - recita al cap. 2 - consiste in questo, che tutti gli uomini devono essere immuni dalla coercizione da parte di singoli, di gruppi sociali e di qualsivoglia potestà umana, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza e sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità alla sua coscienza privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata."

Tuttavia, continua al cap. 7: "Nell'esercizio di tutte le libertà, si deve osservare il principio morale della responsabilità personale e sociale: nell'esercitare i propri diritti i singoli uomini e i gruppi sociali in virtù della legge morale sono tenuti a tener conto tanto dei diritti altrui quanto dei propri doveri verso gli altri e verso il bene comune di tutti. Con tutti si deve agire secondo giustizia ed umanità.

"Chi ha orecchi da intendere, intenda. "

Sempre a disposizione, cordialmente; e a sentirci alla prossima "predica"
 
P. Nazareno Taddei sj