Pietro tra paura e coraggio - di Mons. G.B.Chiaradia

Crisi, conversione e pentimento

11/09/2010

Pietro, il pescatore, intrapprendente ma pauroso. Ama il Cristo ne sente il fascino, ma ha paura di affogare in quel mare immenso che avverte nel corpo fragile del Maestro.
Nella sua seconda lettera, parla del Cristo come «potenza», «siamo stati testimoni oculari della Sua grandezza. Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a Lui questa voce della maestosa gloria»: questi è il Figlio mio l'amato nel quale posto il mio compiacimento. Questa voce noi l'abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con Lui sul Santo Monte (2 Pietro 1,16 ss). Marco presenta Pietro come prototipo dei discepoli che seguono Gesù con entusiasmo.
Nello stesso tempo Paolo avverte l'inconcepibile del Maestro e ne ha paura. Va in crisi nel momento stesso in cui si presenta la prova di fedeltà al massimo del sacrificio. Nel contesto della passione, emerge tutta la sua paura che stava nascosta nel suo «io» entusiasta. Gesù, con evidente ironia, glielo aveva annunciato non solo per lui, ma per tutti quei discepoli che lo avevano accompagnato per tre anni: «Voi tutti vi scandalizzerete perché sta scritto»; percuoterò il pastore e le pecore si disperderanno. Così avvenne: Gesù sale il Calvario e solo Mamma Maria e alcune donne che Gesù aveva salvato, come la Maddalena, imperterrite lo seguiranno, incurante degli assassini.
A quelle parole profetiche «percuoterò il pastore» e le pecore si disperderanno Pietro esclama con sicurezza; «Io no!» Gesù col sorriso che non gli mancava mai si raccoglie in preghiera e fissa intensamente il volto di Pietro.
«Pietro dormi? Non hai avuto la forza di pregare con me?»
Non solo, per tre volte di fronte agli aguzzini che gli domandano se conosce Gesù, sicuro imperterrito dice «no» non lo conosco. Pietro percorre fino in fondo la via della crisi, prova anche la forza della conversione e del pentimento.
Luca, nel suo Vangelo, riporta queste parole di Gesù.
Simone, Simone ascolta. Satana ha avuto il permesso di passarvi a vaglio come il grano, ma io ho pregato per te, perché non venga meno la tua fede. E tu quando sarai tornato conferma i tuoi fratelli (Lc. 22,31 ss). Così Pietro riuscirà a superare la sua paura e viene stabilito dal Cristo come guida della prima comunità. Pietro sarà la «roccia» ferma e indistruttibile della prima comunità cristiana.
«Ti darò le chiavi del Regno dei cieli» (Mt. 16,18) «e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nel regno dei cieli».
Prendiamo esempio e tra paura e coraggio seguiamo Gesù.

Mons. Giovanni Battista Chiaradia