ASCOLTATELO… di don Adelio Cola

…questi è il Figlio mio, l’amato…

01/03/2015

Questi è il Figlio mio, l’amato…”. Il brano del Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima si arresta a questo punto, altre volte la voce che viene dal cielo aggiunge: “Ascoltatelo”. Il Padre ci rivela Gesù, il suo Figlio unico, colui che costituisce la sua perfetta compiacenza, l’obbediente alla sua volontà fino alla morte e alla morte di croce. La voce che ci parla non dice: - Ammirate le sue opere prodigiose, lodate il suo nome divino, adorate la sua infinita maestà…-. Usa l’imperativo “Ascoltatelo” che ci mette in imbarazzo. Non è soltanto il caso di sentire quello che egli dice nel suo vangelo di salvezza. Si tratta di ascoltarlo con attenzione, pronti e disposti a mettere in pratica le sue lezioni di vita. Il Padre non si rivolge a noi come faceva con i fedeli del Vecchio Testamento, dai quali esigeva il sacrificio di qualche capo di bestiame dei loro greggi e delle loro mandrie. Se si trattasse di recitare qualche salmo, potremmo “accontentarlo” se non lo pronunciassimo soltanto con le labbra! Quel suo comando, invece, ci ordina di prendere sul serio le beatitudini di Gesù: “Beati voi, se sarete operatori di pace, se perdonerete chi vi ha offeso…” e le sue minacce “Guai a voi, farisei ipocriti, sepolcri imbiancati”. Ancora una volta, insomma, Gesù ci ordina: “Credete al vangelo, convertitevi”. - Se vi convertite, io vi perdono tutti i vostri peccati e in qualunque momento io venissi a chiedervi conto della vostra vita e vi trovassi convertiti, voi sareste salvi con me in Paradiso”. Ma perché Gesù ci tiene tanto alla nostra salvezza?  Soltanto perché ci vuol bene e vuole il nostro bene eterno. Affrettiamoci ad Ascoltarlo. Egli cerca il nostro interesse. Finché siamo ancora in tempo, pensiamoci e decidiamo di “Ascoltarlo”.