LA DIVINA MISERICORDIA di Don Gigi Di Libero sdb

...e Giovanni Paolo II, oggi beato....

01/05/2011
      In questa seconda domenica di Pasqua (ottava della festa della risurrezione di Gesù) si celebra, come ha stabilito Giovanni Paolo II, la domenica della Divina Misericordia. Nell’omelia di questa domenica (22 aprile 2001) diceva questo grande e amatissimo Papa:
      «Il Vangelo, che poc'anzi è stato proclamato, ci aiuta a cogliere appieno il senso e il valore di questo dono. L'evangelista Giovanni ci fa come condividere l'emozione provata dagli Apostoli nell'incontro con Cristo dopo la sua risurrezione. La nostra attenzione si sofferma sul gesto del Maestro, che trasmette ai discepoli timorosi e stupefatti la missione di essere ministri della divina Misericordia. Egli mostra le mani e il costato con impressi i segni della passione e comunica loro: “Come il Padre ha mandato me anch'io mando voi” (Gv 20,21).
      Subito dopo “alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,22-23). Gesù affida ad essi il dono di “rimettere i peccati”, dono che scaturisce dalle ferite delle sue mani, dei suoi piedi e soprattutto del suo costato trafitto. Di là un'onda di misericordia si riversa sull'intera umanità. Riviviamo questo momento con grande intensità spirituale. Anche a noi quest'oggi il Signore mostra le sue piaghe gloriose e il suo cuore, fontana inesausta di luce e di verità, di amore e di perdono.
      Il Cuore di Cristo! Il suo “Sacro Cuore” agli uomini ha dato tutto: la redenzione, la salvezza, la santificazione. Da questo Cuore sovrabbondante di tenerezza santa Faustina Kowalska vide sprigionarsi due fasci di luce che illuminavano il mondo. “I due raggi – secondo quanto lo stesso Gesù ebbe a confidarle - rappresentano il sangue e l'acqua» (Diario, p. 132).  Il sangue richiama il sacrificio del Golgota e il mistero dell'Eucaristia; l'acqua, secondo la ricca simbologia dell'evangelista Giovanni, fa pensare al battesimo e al dono dello Spirito Santo (cfr Gv 3,5; 4,14). Attraverso il mistero di questo cuore ferito, non cessa di spandersi anche sugli uomini e sulle donne della nostra epoca il flusso ristoratore dell'amore misericordioso di Dio. Chi anela alla felicità autentica e duratura, solo qui ne può trovare il segreto.»


      Mi sia permesso in questa predica, quest’anno, ricordare una provvidenziale coincidenza di momenti felici della vita della Chiesa di cui noi siamo ammirati e stupefatti testimoni e attori (in un certo modo!).
– Giovanni Paolo II istituì solennemente nel 2000 questa domenica come DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA.
– Giovanni Paolo II morì santamente, come tutti ci ricordiamo tra le lacrime di dolore e di gioia insieme per lo spettacolo di paradiso che ci toccò vivere con il mondo intero, nella notte tra il sabato (2 aprile 2005) e la seconda domenica di Pasqua, domenica appunto della Divina Misericordia.
– Giovanni Paolo II sarà proclamato BEATO, da Benedetto XVI, proprio in questa domenica della Divina Misericordia il prossimo primo maggio 2010.

      Il ricordo di questo grande e amatissimo Papa mi fa pensare, sempre e fortemente, alle paure dell’uomo e quindi di ciascuno di noi.
      Provo a elencarle con tremore e partecipazione grande, perché le sento vive in me e in tante persone che avvicino nel cammino della mia vita di sacerdote:
• paura di sé
egoismo/orgoglio …. paura di comunicare … di condividere … di non perdere i propri diritti … di non sapersi difendere dalla violenza cieca e gratuita … paura della propria coscienza, mai tranquilla … delle proprie responsabilità … 
• paura degli altri
di violentarli e di essere violentati o violati, in modo a volte sottile, ma sempre con ferite profonde e insanabili … di isolarli e di essere isolati … di odiarli, invidiarli  e di essere odiati, invidiati …
• paura della natura e del mondo
della malattia e della sofferenza … delle catastrofi naturali e/o provocate dal nostro progresso … della natura stessa che noi stessi violiamo e consumiamo stupidamente e irresponsabilmente …


      Lui infatti volle iniziare il suo ministero di Vescovo di Roma proprio con questo grido ricco di speranza e di audacia:?
«Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione.
Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna.» (OMELIA PER L'INIZIO DEL PONTIFICATO Domenica 22 ottobre 1978)


      E questo grande Papa, che oggi veneriamo come Beato, si è fatto nostro compagno di viaggio per ricordarci ogni giorno e ogni volta che ci ha parlato che
*  Cristo non ci violenta … né seduce subdolamente … né conquista per dominarci ci chiede amicizia … accoglienza … ascolto … solo desidera accompagnarsi a noi … condividere con noi … illuminare, incoraggiare, nutrire, sostenere, rilanciare …
* Cristo non si sostituisce a noi … ci dà fiducia accetta di fare con noi la strada della ricerca, della verità, dell’autenticità, della bellezza, dell’amore … persino quella della sofferenza e del dolore …
*  Cristo è esigente non per incastrarci … ma per ridonarci integra la dignità e la grandezza che abbiamo nel cuore e che, spesso, svendiamo in mille facili compromessi e prostituzioni …

      Il Beato Giovanni Paolo II ci ricordi sempre, con la sua straordinaria energia e con la particolare protezione di beato, che il «non abbiate paura» vuol dire: «Cristo Risorto e Misericordioso vi accompagna nel difficile, diuturno e faticoso lavoro di conquista di voi stessi; vi dà le forze e vi ispira le concrete decisioni per vincere le “paure” che avete nel cuore e nelle situazioni di vita che stato attraversando».>
don Gigi Di Libero sdb gigidilibero@gmail.com