GIUSTIZIA di Don Adelio Cola

una parabola che...scandalizza...

18/09/2011

 

1. Altro che parabola, quella di oggi! C’è da ‘scandalizzarci’! Si tratta d’un tale, che, dopo aver inviato nei campi a lavorare operai a ore diverse della giornata, mattino-mezzogiorno-pomeriggio-verso sera, alla fine dà a tutti la medesima paga. Eh, no! Noi, protestano i primi, esigiamo di più perché abbiamo lavorato di più! Non è giusto che tu paghi come noi gli ultimi arrivati! Ma il padrone li rimbrotta: “Non posso fare quello che voglio con i miei soldi? Quando ho pagato voi secondo contratto, voi state tranquilli; con gli altri lasciatemi fare come voglio! Certamente non li ha convinti, ma…il padrone è lui!

 

2. La parabola di Gesù riguarda tutti, anche me. Io, potrebbe dire qualcuno, sono povero di salute; io, dirà un altro, sono sfortunato nel lavoro…A tutti tu, Signore, hai promesso il paradiso. Non sei giusto! Non siamo tutti uguali quaggiù! Nella vita, qualcuno è filato liscio tra fortuna e soddisfazioni, qualche altro, e anch’io, tra delusioni e malattie dei miei cari, e così via… E’ giusto che tu tratti tutti allo stesso modo? “No!”, risponderebbe Gesù, dopo essere stato chiamato in causa. Egli infatti promise il premio eterno a tutti i suoi fedeli (che si comporteranno da ‘’fedeli’’!), ma disse anche: “Nel regno del Padre mio ci sono molte dimore”, e non tutte uguali, dunque! A chi ha avuto di più in questo mondo, sarà richiesto molto nell’altro e viceversa. Ognuno sarà ricompensato a seconda dell’uso che avrà fatto in vita di quanto aveva ricevuto da Dio. Ricordate l’altra parabola, quella cosiddetta dei talenti? Hai ricevuto uno? Devi restituire almeno due! Dieci? Da te se ne aspettano venti. A quel punto ti sentirai invitare: “Servo buono e fedele, sei stato ‘’bravo’’ nel poco, entra nella felicità eterna del tuo Signore’’.

Il paradiso, insomma, è preparato per tutti, felicità eterna per tutti i ‘’servi fedeli’’, MA non in modo uguale per tutti: proporzionatamente ai meriti personali di ognuno. Il premio eterno sarà ‘’premio’’, non sarà ‘’regalo’’ per nessuno, eccetto per coloro che non hanno mai peccato, come i bambini innocenti e gli incapaci di distinguere il bene dal male.

Con tali umane spiegazioni non si pretende di aver chiarito ogni dubbio e perplessità che possono turbare la nostra mentalità consumistica. La soluzione di ogni problema di fede si trova nell’accettazione umile e fiduciosa dell’infinita bontà paterna di Dio misericordioso.

Don Adelio Cola