SOLENNITÁ DEI SANTI E COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI di don Adelio Cola

…non siamo nati santi... dopo la morte... la resurrezione….

01/11/2012

Le due ricorrenze annuali, che ci raccolgono ogni anno in meditazione e suffragio, nel 2012 arrivano cariche d’un un particolare messaggio. Stiamo celebrando l’anno della FEDE, indetto dal Papa. Abbiamo necessità di riscoprire questa prima virtù teologale: Credo in DIO Padre Figlio Spirito Santo. La vita cristiana, che oggi è tanto in crisi, ritornerà a fiorire se la Fede tornerà ad animare le nostre giornate. I SANTI sono coloro che della Fede hanno fatto criterio di vita. Non sono nati santi, ma la grazia di Dio in collaborazione con la perseverante loro buona volontà li ha “santificati”. La maggior parte di essi non s’è distinta quaggiù per aver compiuto opere straordinarie, ma per essere vissuti in modo “diverso” dalla comune dei fedeli. Santo insomma significa anche ‘diverso’. Tutti dopo il battesimo siamo stati resi diversi da chi non l’ha ricevuto, ma i santi sono vissuti in modo ‘diverso’ dal grande numero dei fedeli. Non hanno praticato le virtù cristiane episodicamente, ogni tanto, ma ogni giorno, soprattutto dopo aver scoperto il grande dono della Fede. ‘Diversi’ e quindi riconosciuti dalla Chiesa come Santi, nostri modelli e intercessori.

Quando ci riferiamo ai nostri defunti, compiamo un atto di fede. Noi crediamo che per essi la vita non è finita con la morte ma soltanto mutata. Essi sono entrati definitivamente nella vita eterna. Giustamente noi preghiamo per le Anime Sante del Purgatorio. Sante, dunque, sono le persone che definiamo defunte e perdonate dalla misericordia divina e che, invece, la Fede ci insegna a ritenere ‘addormentate’ in attesa di risveglio. Quando si realizzerà quel ‘risveglio’? Gesù non ce ne ha rivelato il tempo ma ce ne ha dato certezza. Siamo cristiani e quindi la nostra vita, come già quella dei nostri trapassati, avrà le tappe della sua: passione, morte, risurrezione. Recandoci al Cimitero, ‘dormitorio’, a pregare per i defunti e ornare le tombe di fiori, ci converrà  riflettere su tali verità di Fede. I nostri cari ci hanno preceduti con il segno della Fede; coltiviamo il desiderio di accettare anche noi con FEDE la nostra passione e morte personale (quando Dio vorrà e come egli vorrà), in attesa con le anime sante del purgatorio del nostro futuro ‘risveglio’.