SANTA FAMIGLIA… di don Adelio Cola

…ammiriamo stupiti e confusi….

28/12/2014

Nella povera casa di Nazareth, abitata dai tre personaggi della Santa Famiglia, Dio ha nascosto all’umanità, distratta da troppe “cose”, i più preziosi tesori: suo Figlio, la donna sua Madre e lo Sposo della stessa. Ne conosciamo i nomi ma non riusciremo mai a valutarne l’eccezionale mistero.

La concezione immacolata di Maria è l’unica eccezione che conferma la regola universale dell’umanità; il castissimo Giuseppe è definito “giusto” dalla Parola di Dio; in quanto a Gesù non è possibile “definirlo” perché è Dio stesso, l’Infinito.

Unica è la legge che vige e si pratica in quella povera casa: l’obbedienza amorosa alla Volontà del PADRE celeste. “Si faccia di me secondo la tua Parola”, era stata la disponibilità della “Piena di grazia” all’Angelo del Padre; Giuseppe non mosse parola ma “Prese con sé il bambino e sua madre, parti e ritornò dall’Egitto e si stabilì a Nazareth” come gli aveva comandato l’Angelo del PADRE. “Mio cibo, rivelerà un giorno Gesù, è fare la volontà del PADRE MIO”. Egli si autodefinirà “Figlio dell’uomo” e come tale fin d’ora obbedisce e “resta soggetto” ai sui genitori.

In quella povera casa regna l’amore che il PADRE riserva “agli uomini che Dio ama”. In quella povera casa incontriamo i prediletti del PADRE: “I poveri nello spirito, i mansueti, gli operatori di pace, gli affamati di giustizia, i perseguitati dagli uomini violenti, gli amanti della luce e della vita”. In quella povera casa abita il Creatore, che per obbedienza al Padre suo ama tutti gli uomini senza distinzione di buoni e cattivi, pronto a dare la vita per loro.

Fortunati quelli che li hanno visti camminare sulle loro strade di paese, che hanno partecipato ai loro incontri, che hanno mangiato con loro, che li hanno toccati scambiandosi  i saluti e dandosi reciprocamente la mano e, secondo l’abitudine degli orientali di quel tempo, si sono scambiato il bacio di pace.

Noi ammiriamo stupiti e confusi i tre personaggi della Santa Famiglia di Nazareth. Se essi ci dicono qualche cosa con il loro esempio di vita, non chiudiamo gli occhi per non vederli e gli orecchi per non ascoltarli.