GESÙ È IL «PRESENTE» … di don Gigi Di Libero sdb

…della salvezza di Dio…

13/12/2015

In questa domenica, la pagina del Vangelo di Luca ci presenta la figura di Giovanni Battista il Precursore che ci indica Gesù come Colui che, atteso, viene finalmente a liberarci e a condurci alla vera salvezza.

Luca si preoccupa di inserire questo evento nella storia indicandone dati e  circostanze ben determinate.È infatti nella storia … nella storia di ciascuno di noi … che la salvezza si compie come fatto autenticamente umano anche se “capace” di trascendere la nostra umanità per trasformarla in un cammino di comunione con Dio. E proprio perché la storia è un divenire di circostanze, di incontri, di situazioni e di persone che maturano e trasformano a loro volta la storia stessa, Giovanni invita tutti a prepararsi e a preparare questo incontro con Colui che viene e ci salva.

È necessario uscire, con uno sforzo e una lotta lunga e faticosa, da ogni fede “formale”, di principio, ritualistica, “culturale”…

Per incontrare e seguire con totalità e perseveranza Gesù: “l’oggi” della salvezza, la svolta radicale della storia, il compimento … atteso sì, ma che, comunque, si realizza secondo una misura imprevedibile. Gesù è il “presente” della salvezza di Dio.

Credo sia significativo per ciascuno di noi, anche se forse siamo in un momento di fede stanca o dubbiosa o precaria, confrontarci con alcune espressioni di questa pagina di Luca:“voce di uno che grida nel deserto”. Il deserto è, in Luca, il luogo degli asceti, ma è anche il luogo dell’azione della grazia di Dio. È il luogo della formazione del popolo e della sua alleanza con Dio: nel deserto Israele si è innamorato del Signore e il Signore ha condotto con amore e provvidenza il suo popolo. È nel deserto che Dio parla al cuore dell’uomo e dove la Parola di Dio può essere effettivamente sentita e percepita viva.

Per ciascuno di noi il deserto, oggi, più che un luogo fisico … è senza dubbio ogni spazio di silenzio e di riflessione personale e profonda che ci concediamo lottando con la confusione … le mille voci e messaggi … il sovraccarico di impegni e appuntamenti che certo ci stressano non poco e finiscono per non farci più vivere la nostra  solitudine interiore che ci ricarica e che ci predispone al dialogo, all’incontro personale e alla comunione autentica. Da questo deserto scaturisce senza dubbio la gioia che San Paolo ci raccomanda: “Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!”

“Preparate la via al Signore”.Nella Scrittura la “via del Signore” non rappresenta mai l’itinerario che conduce l’uomo a Dio, bensì al contrario il cammino che il Signore stesso ha percorso per giungere all’uomo. Leggiamo nel libro dell’Esodo (33,14-16) questo significativo dialogo tra il Signore e Mosè che deve condurre il popolo alla terra promessa, realizzazione concreta della liberazione, “Il Signore rispose: - Io verrò certamente e ti darò sicurezza! Ma Mosè riprese: - Se tu non vieni con noi, non farci neppure partire di qui. Solo se cammini insieme a noi, si potrà sapere che io e il tuo popolo godiamo della tua fiducia.” Dunque preparare vie, raddrizzare sentieri significa predisporre il terreno su cui di nuovo si può imprimere l’orma del camminare di Dio.

Ecco, dunque tracciato il cammino di ogni vero Avvento che ci prepari davvero al Natale del Signore Gesù.

Il Natale è alle porte! Ce lo ricorda anche Santa Lucia (proprio il 13 di dicembre viene ricordata nella Liturgia) che tradizionalmente, in alcune regioni d’Italia, è il giorno in cui i bimbi e le bimbe ricevono i primi regali di Natale … e tutti sappiamo con quanta gioia!Come la leggenda popolare racconta, durante la notte tra il 12 ed il 13 dicembre, Santa Lucia passa per tutte le case con un carretto trainato da un asinello, facendo risuonare un campanello d’argento, e distribuisce ai bambini buoni dei doni e dolciumi.

 

don gigi di libero sdb

gigidilibero@gmail.com