Profezia ed elezioni

Il Profeta Isaia offre una sorta di vademecum per sapere come votare alle prossime elezioni: eleggere qualcuno che garantisca di comportarsi secondo verità, giustizia e carità nella libertà

23/03/1996

"I popoli saranno rovi da far calce; spini recisi per ardere nel fuoco. Lo spavento ha invaso gli empi: chi di noi può restare presso un fuoco vorace? Colui che cammina nella giustizia, che parla retti discorsi, che rifiuta i guadagni estorti, che scuote le mani per non accettare doni, che si tura le orecchie per non udire fatti di sangue, che chiude gli occhi per non vedere il male: costui abiterà in alto."

In questi versi, c'e' un'indicazione molto pratica per sapere come votare alle prossime elezioni. Ma c'e'qualcuno che possa fregiarsi di questi titoli, contro gli "empi"? Infatti, quel "abiterà in alto" può essere benissimo colui che riceverà il maggior numero di voti alle prossime elezioni. Ma sarà quello buono, se gli elettori avranno saputo scegliere chi si preoccupa della verità e della giustizia e non del proprio cadreghino.

C'e' ancora qualcuno di questo stampo? Certamente, si; più d'uno. Ma probabilmente non qualcuno di quelli sulla cresta dell'onda, che si spingono avanti a gomitate e a forze di menzogne. Come si fa a individuare questo qualcuno? Non è facile, ma è possibile. A parte le conoscenze personali, un'indicazione ci può venire dagli incontri televisivi elettorali: si vede chiaramente che alcuni hanno scelto la menzogna - e talvolta spudorata - come sistema di lotta politica. E si può anche costatare che costoro appartengono a un certo gruppo; il che significa che, più che singoli individui, è una certa parte politica la quale si è preparata in un certo modo, approfittando dell'impreparazione della gente ad accorgersi di certi trucchi del mestiere. Costoro sono certamente da escludere.

In quegli incontri, c'e' p.e. chi dice cose vere (fatti, cifre, argomenti) e chi si preoccupa solo di demolire l'avversario, a tutti i costi, evade alle sue domande cambiando abilmente discorso, gli affibbia frasi fatte e slogan (anziché accuse vere) che fanno presa solo su chi si e' lasciato rimbecillire dal vuoto delle trasmissioni d'evasione e dai sentimentalismi (dalla simpatia alla rabbia) dei momenti informativi. Magari sostenuti dai giornali.
Ma - ancor più interessante e illuminante - chi è il poeta che ha saputo delineare così precisamente l'attuale situazione di questa nostra Italia sfiduciata e confusa? La risposta e'il signore qui riprodotto: circa 750 anni prima di Cristo; quindi quasi 3000 anni fa.

E quella parola regge ancora.
Vuol dire che e' la legge del vecchio Dio ad assicurare il buon governo anche sulla terra; e chi ha il compito di eleggere chi governa deve far di tutto per eleggere qualcuno che garantisca di comportarsi secondo quelle leggi: verità, giustizia, carità (non è l' elemosina), nella libertà; ma lo garantisca con il proprio vissuto e non con le etichette o con le promesse elettorali .
Non è sempre facile, ma è possibile: occorre aguzzare l'ingegno su "cosa" e "come" ci si presentano quei signori e quale rispetto hanno della verità e della giustizia, proprio mentre parlano di verità, magari accusando di menzogna gli avversari.

P. Nazareno Taddei sj