Clonare l'uomo

La scienza ed il suo - solo apparente - contrasto con la Fede

01/02/1998

Il sig. F.S. mi internetta: "Si dice che presto sarà possibile clonare l'uomo. Lo Stato e la Chiesa si oppongono. A me pare che sia come voler fermare la scienza. Lei cosa ne dice?"

Dico anzitutto che il discorso della clonazione è un discorso di esperti e io non lo sono. Quindi potrei finire qui la mia risposta.

Ma credo di poter e dover dire qualcosa, non direttamente circa la clonazione, bensì sulla scienza e sulla morale che vi sono interessate, nel contesto della comunicazione di massa.

1° Anzitutto: salvo eccezioni, quello che noi - gente comune - sappiamo della clonazione lo sappiamo dai giornali e dalla televisione. Cosa sappiamo, allora?
Qualche pizzico di verità, per di più coperta e sovrastata dalle varie intenzioni nascoste (ricerca di sensazionalità, interessi commerciali dei media e di chi li finanzia, ecc.) che sottostanno a quel poco che ci viene fatto conoscere. Quindi, non possiamo credere di saperne abbastanza per poter esprimere giudizi pro o contro; per di più in un campo così complesso e delicato, nel quale siamo incompetenti.

2° La scienza non può essere in contrasto con la fede. " La fede - dice S. Paolo - è la speranza delle cose future", cioè della conoscenza diretta di Dio (che - al momento - possiamo solo sperare). E c'è la scienza; la quale è la conoscenza sistematica e logica (cioè la ricerca delle cause dei fenomeni) delle cose presenti, cioè del creato, l'opera di Dio.
La scienza, a mano a mano che procede, conferma i dati della fede, nutre e rafforza quella speranza; è un aiuto per arrivare a Dio attraverso la vera conoscenza del creato, perché il creato manifesta il pensiero di Dio e il suo piano per la felicità dell'uomo.
Ma la scienza non ha ancora percorso tutto il suo cammino; troppi sono ancora gli interrogativi circa il creato e circa l'uomo che ci rimangono senza risposta.
Certamente però la scienza può anche essere usata male. In questo caso, essa è contro il piano di Dio. Basta pensare all'uso diabolico della bomba atomica o delle camere a gas nei lager d'ogni colore.

3° Il principio della vita umana (cioè quello che fa vivere l'uomo sia nel corpo, sia quando il corpo scompare) è la cosiddetta "anima", la quale è immortale ed eterna. Da notare: l'anima umana viene infusa direttamente da Dio, quando l'embrione è pronto per svilupparsi come uomo.

Per questo l'uomo non può essere assoggettato ad alcun altro essere creato, nemmeno al diavolo. L'uomo dipende direttamente da Dio, attraverso i suoi diretti mediatori. E nessuno mai potrà (né mai riuscirà) a sostituirsi a Dio nel "creare" l'uomo, cioè nel dotare di anima immortale un qualcosa di vivente. Ma nemmeno riuscirà mai - di per sé - a "creare" la vita; infatti, anche le clonazioni già effettuate sono dovute partire da qualcosa ch'era già vivente.

Ciò posto, possiamo dedurre:

a) non sappiamo, ancora se la scienza - che pur ha già clonato degli esseri viventi e perfino degli animali d'ordine bio-fisiologicamente molto complessi - riuscirà a clonare anche l'uomo;

b) nel caso vi riuscisse, bisognerà vedere se quell'essere clonato è vero uomo, cioè dotato di intelligenza e di libera volontà (e non solo di istinti pur molto sviluppati) oppure è un semplice essere bio-fisiologico e che, anche forse psicologicamente, sembra un uomo.

In questo secondo caso, quell'essere non è "uomo": è un cane o un maiale o un vitello più sviluppato, con l'aspetto di uomo, che può essere soppresso e che comunque la scienza non ha diritto di mettere in circolazione per le ovvie disastrose conseguenze sociali che ne possono derivare.

Nel primo caso, invece, vuol dire che Dio considera disposto a ricevere l'anima immortale anche quell'essere bio-fisio-psicologico, non "creato" ma prodotto, bensì solo "sviluppato" dall'uomo attraverso qualcosa preso da un altro uomo.

Caso, questo, socialmente e moralmente assai più complesso e difficile: può sconvolgere alcuni parametri e crearne di nuovi.
Che Stato e Chiesa, dunque, si preoccupino di quello che può succedere col fenomeno della clonazione e che ne seguano con ogni diligenza e severità gli sviluppi, mi pare il minimo che possano fare.

Ma non mi pare che questo sia fermare la scienza, tutt'altro, salvo errori ovviamente.

Mi pare, invece, che sia un doveroso assisterla, affinché dalla meravigliosa scoperta dell'energia atomica non nasca la bomba di Hiroshima.

Sempre a disposizione.
Cordialmente