Ancora di politica?

Alcuni commenti su interventi (pro e contro) dei lettori sui concetti espressi nella predica precedente

15/04/2000

Il sig. C.V. mi internetta: " Ho letto la sua predica "Cristiano e politica" e l' ho trovata straordinaria. Da oggi tornerò sul sito per leggere anche le prossime."

Invece il sig. M.B. mi internetta: "Lei si ostina a dire che bisogna andare a votare. Ma non ha visto che anche il grande giornalista Biagi dice che non andrà a votare, perché la volontà popolare non conta nulla. (TV sette n.14)"

Al sig. C.V. dico grazie, tanto più vivamente, quanto più ha colto il punto essenziale, cioè il punto di vista dal quale ho guardato il problema: conforta sapere che c'è qualcuno che crede ancora nella verità e nella giustizia, ma in quella divina e non in quella che, qui sulla terra, si dichiara "giustizia", non diciamo poi della "verità".

Al sig. M.B. dico anzitutto che non basta certo il parere di un giornalista, pur noto e anche bravo (anche "grande"?), per annullare non già il mio parere, bensì gli argomenti praticamente secolari e non solo cristiani ai quali mi sono appoggiato.

Anzitutto, M.B. lo chiama "grande" e, per qualche aspetto, si può dire che sia. Ma cosa vuol dire "grande", riferito a un uomo come uomo, diciamo pure un giornalista? Superiore alla media.

Ma qual è l'ambito o il criterio per il quale un giornalista si può dire piccolo, medio o grande? la notorietà? il successo? la bravura nello scrivere, tanto da essere letto volentieri? la capacità di informare secondo verità e giustizia? che altro?

Proprio in questi giorni la rubrica televisiva di Biagi, "Il fatto", ha realizzato la 500ma puntata. Complimenti! Non è da tutti.

Certamente bravo!Ma la stessa puntata commemorativa forse ne ha dato la vera dimensione: sono stati messi sullo stesso piano persone umane grandi e piccine, come valore umano e sociale. Non è un bel merito, a mio avviso, per quanto si possa invocare il pregio dell'equilibrio, che potrebbe apparire come giustizia (e oggi è di moda gridarlo), ma che è profonda ingiustizia, perché rischia di diventare quel "questo o quello per me pari sono" che si colloca in un piano piuttosto basso di valutazione e che comunque fa di ogni erba un fascio.Il che, appunto, è somma ingiustizia; una sorta di femminismo morale, anziché sessuale (non tiene conto delle diversità di sostanza e di valore).

Vediamo poi il motivo per il quale Biagi crede che non voterà: "La volontà popolare non conta nulla"! Questo il motivo, se l'intervista ha riferito bene la sua risposta.E' un bene o un male che la volontà popolare non conti nulla? Un grosso male, perché vuol dire che non siamo in democrazia, bensì in uno stato che si chiama democratico (come si chiamavano gli imperi di Stalin e di Hitler) ed è totalitario; e della peggior specie, perché si nasconde sotto una maschera che dovrebbe farlo apparire proprio l'opposto di quello che è. Quindi non ha nemmeno il coraggio di farsi conoscere.

Ma se è un male, si può credere che il non andare a votare risolva la situazione? Andranno certo a votare quelli ai quali quella volontà popolare non interessa per niente, anzi sta proprio sui calli. Siamo nel campo della comunicazione sociale! I giornalisti hanno ben precisi impegni, affinché una democrazia sia democrazia e i cittadini siano informati di come stanno le cose. No, parrebbe dire il giornalista Biagi: io mi tengo fuori e con le mie dichiarazioni in pubblico, grande giornalista come si crede io sia, praticamente do anche agli altri l' indirizzo di come comportarsi.

Se non sbaglio, con tutto il rispetto, non mi pare atteggiamento di uomo, grande come valore civile. Oh, certo! Di fronte ai teatrini della politica, come quelli ai quali abbiamo assistito in questi giorni, cominciando dal "Porta a Porta" di Vespa, verrebbe proprio voglia di mandare tutti al diavolo e che s'arrangino.

Ma, no! perché c'andiamo di mezzo proprio noi. E ce lo saremo meritato. Certo, ci vuole forza di volontà e fiducia in Dio, che tutto può. Cristo ha detto: "Io sono la via, la verità e la vita". Dobbiamo crederGli.

Sempre a disposizione, cordialmente
 
P. Nazareno Taddei sj