Esiste il Male?

Risponde Mons. Giovanni Battista Chiaradia

15/02/2008
Il Sig. Roberto S. domanda: «Esiste il male?
Lei mi ha domandato un parere sul tema più difficile della Storia: l’esistenza del male.
Il messaggio biblico dall’Antico al Nuovo Testamento sottolinea l’impotenza dell’uomo di fronte alla realtà del male, sotto il quale l’umanità è costretta a vivere.
Difatti la Bibbia parla del “mistero di iniquità”.
Con questa espressione dimostra che l’esistenza del male non è un dato razionalmente spiegabile.
 
Nella Bibbia si parla di Satana per cui al mondo creato buono e perfetto da Dio c’è una presenza con un ordine distuttivo, contro Dio.
L’uomo pensa di essere signore del bene e del male, elevandosi così al ruolo di Dio. Ma senza Dio non può riuscire a togliere dalla storia la potenza del male.
Oggi i “senza Dio” non sono solo gli atei, ma anche i cristiani che, a quanto pare, non impersonano la fede come prima forza per eliminare la cattiveria.
Il discorso, a questo punto, è proprio sulla fede.
Noi abbiamo meravigliose cerimonie, stupendi incontri, grandi assisi, parole a canti a non finire, ma abbiamo fede che trasporta le montagne?
per cui la persona, pur restando nella sua debolezza, si ammanta umilmente della potenza di Dio, per cui Satana non può prevalere?
Ma la fede cos’è? La sola parola “credere”?
È impersonare Dio stesso. Ma in che modo?
Sentiamo la testimonianza di un documento della CEI del 1971 sul tema “vivere la fede oggi”.
“È un itinerario che può comportare, nello stesso tempo, la letizia dell’incontro e la continua esigenza di ulteriore ricerca, la compunzione per l’infedeltà e il coraggio per la ripresa, la pace della scoperta e l’ansia di nuove conoscenze, la certezza della verità e il costante bisogno di ogni luce”.
Se “due o tre”, dice Gesù, avranno questa fede, Satana tacerà per sempre.
Lo auguro per Lei e per la Sua Figlia, Sig. Roberto.
 
Don Giovanni Battista Chiaradia