PREGHIERA E CONFESSIONE


30/05/2013

 

Domanda(maggio 2013): «innanzi tutto un sincero grazie per tutte le risposte che date a tutti. Sono una giovane, di educazione cattolica, praticante. Mi ritrovo spesso a pensare a: 1 il Sacramento della Riconciliazione, 2 la Preghiera. Generalmente so se una cosa è giusta o sbagliata, se fare una determinata scelta sia peccato o no; nel contempo sò però anche dell'esistenza del Sacramento della Riconciliazione, così decido di peccare. Pessima cosa, lo sò. Dopo però quando arrivo a confessarmi mi sembra di prendermi gioco di Dio e non sò neppure quanto possa essere 'autentico' il mio pentimento... per questo sono quasi vicina alla decisione di non confessarmi più (e quindi di non ricevere più neppure l'Eucarestia). Il secondo dubbio che ho riguarda la preghiera: a parte che il più delle volte con i miei peccati non mi sento neanche degna di potermi rivolgere a Lui.... quello che non capisco è: perchè pregare (oltre che per ringraziarLo e chiederGli perdono)? perchè chiederGli 'favori' e aiuti? Dio è mio Padre, mi ama e vuole il mio bene, perchè si aspetta che noi gli chiediamo qualcosa per darcelo? un padre dà quel che serve al proprio figlio anche se non glielo chiede... soprattutto calcolando che come Padre Lui sà esattamente cosa è bene e cosa è male per noi... Grazie.»

Risponde don Gigi Di Libero sdb

Lei mi propone due elementi essenziali della vita di fede che le stanno procurando dubbi e pensieri che la mettono in difficoltà sia nella sua pratica di vita cristiana e, ne sono sicuro, sia nel suo cuore che non è più sereno e gioioso come lei desidererebbe: io invece sono convinto che il suo sia un solo dubbio o smarrimento interiore e spirituale che si proietta in quelle due esperienze.

Vede, forse per un certo tipo di catechesi che tutti noi abbiamo ricevuto e che pertanto deve quanto prima essere da tutti rinnovato e riespressa in forma meno ambigua e imprecisa, il centro dei suoi dubbi è una falsata e assai riduttiva idea di Dio (Trinità) e della relativa relazione che ogni credente deve avere con Lui. Mi esprimo meglio (spero …). 
Dio non ha bisogno di noi in nessun modo:
·         non è un giudice che ha bisogno di giudicare le sue creature per legarsele e, in un certo senso, sottometterle al suo giudizio e al suo intervento correttivo o premiante….
·         non è un genitore, magari ansioso, che vuole sentire vicini i figli … imploranti coccole o eventuali piccoli castighi … o elogi e congratulazioni che li valorizzino … o con la smania dare loro consigli e dritte per guidarli e farli diventare quello che lui ha sognato sul figlio e che secondo lui sarà il suo successo e “quello che deve fare” per essere da lui amato e sentirsi gratificato e “legato” (qualche volta asservito e schiavizzato) affettivamente … o almeno dipendente da lui!
·         Non è uno zio d’America, ricco e pieno di possibili regali e benefeci, o un benefattore eccezionale e benevolo … ma che vuole essere conquistato, pregato, ammagliato dalle nostre richieste e dal mondo più o meno seducente con cui gliele porgiamo per avere la “gioia” di donarci … assecondarci … rispondere ai nostri problemi … risolvere le nostre situazioni … facendoci capire che senza di lui siamo persi … ma che comunque dobbiamo chiedergli … sedurlo … implorare … pregarlo …
Inoltre, leggendo bene la pagina della creazione dell’uomo e della donna che si trova nella Bibbia, dobbiamo renderci coscienti che Dio creandoci ci ha voluti autonomi, capaci di capire, valutare, giudicare, conoscere come agire bene e rettamente:
… re del creato Adamo diede il nome a tutte le altre realtà viventi e non che il Creatore gli aveva donato come il suo regno
…Eva ha avuto tutta la sua libertà di dialogare con il tentatore (raffigurato dal serpente nel racconto) per accorgersi di possibili dubbi gravi e seducenti e vedere le cose in maniera del tutto diversa e lasciarsi sedurre per fare scelte che si sarebbero rivelate drammatiche e traditrici ...: Voglio dire che mi pare che in un certo senso Dio ci ha creato autonomi e liberi e non a lui schiavizzati e deterministicamente asserviti e legati senza nessuno autonomia …
MA … C’È UN MA !!!
Dio non ha bisogno dell’uomo, ma misteriosamente se ne è invaghito e innamorato così follemente che solo desidera essere riamato dalla sua creatura … non perché ha bisogno dell’amore delle creature … ma perché l’amore per sua natura vuole essere ricambiato e in questo scambio vicendevole si ingigantisce!!
E, proprio per questo, creando l’uomo e la donna con tutta la loro autonomia ha donato loro la libertà perché solo così e, a differenza di tutte le altre creature da Lui create, potessero essere capaci di un atto di amore con cui rispondere al folle amore del Creatore: infatti senza libertà non è possibile amare!
Questo “legame” non è nella logica dell’asservimento e del possesso, ma unicamente nella logica della libera relazione di amore che crei davvero comunione e Alleanza d’amore!!!
A questo punto lei mi comprende: se ragiona in questa prospettiva, anche la confessione e la preghiera cambiano totalmente e radicalmente!
Io non mi confesso per essere giudicato, valutato e misericordiosamente personato … però a condizione che ….
Mi confesso buttandomi tra le braccia di un Papà che amo infinitamente ma che mi accorgo di non amare sufficientemente, sempre e con coerenza … ma mi butto tra le sue braccia abbandonato con la voglia dentro di sentirmi capito, accettato, amato, consolato, rilanciato e stimato sino a risentire in me tutte le voglie di continuarlo ad amare…
Ritornare nella mia vita quotidiana con la voglia sempre nuova di farlo davvero felice di trovare in me fedeltà ai suoi desideri … di farlo contento   e soprattutto per rispondere sempre di più al suo pazzo, gratuito e immotivato amore che Lui ha da sempre per me e per tutti i miei fratelli!!!
E quando agisco e vivo la mia avventura, cerco, cadendo e rialzandomi magari!, di non lasciarmi sedurre da situazioni, azioni e comportamenti che mi allontanino dal suo amore infinito, pensando che tanto lui mi perdona …
Cerco di non lasciarmi sedurre solo perché un innamorato non riesce a fare qualcosa che lo allontani dalla sua innamorata!!!!
E quanto alla preghiera vorrei prima di tutto proporle questa stimolante riflessione-raccontinodi Martin Buber  (I racconti dei Chassidim):
È come un povero che non ha mangiato da tre giorni e i suoi abiti sono stracciati e così egli appare davanti al re; ha forse bisogno di dire cosa desidera?
Così sta il fedele davanti a Dio, egli stesso è una preghiera.  
Inoltre mi permetto di citarle una espressione che diceva un Vescovo che amo e stimo, in una conferenza, per farsi capire bene (scusandosi che la frase a prima vista potrebbe sembrare irriverente e facile da fraintendere): “La preghiera per essere davvero autentica non deve servire a niente”.
Non si prega per … si prega solo come atto e relazione d’amore di cui non possiamo fare a meno!
Due innamorati non si pregano per ottenere o per volere qualcosa dall’all’altro o sull’altro ma solo si dicono costantemente, e non ne possono fare a meno, che si amano totalmente e non possono fare a meno dell’altro e viceversa!!!!
Spero di averle offerto qualche spunto di riflessione davvero utile per riacquistare il coraggio e l’entusiasmo di vivere sempre e con amore folle la fede che trasforma la nostra vita e ci dona la vera gioia.
Sono a disposizione.