Omosessuallità e pornografia: nella confessione devo specificare i singoli peccati?

Risponde Mons. G.B. Chiaradia

27/08/2010
Domanda: « Sono un giovane di 30 anni in cammimo di conversione, ho intrapreso da un po' l'impegno della confessione e conseguente  comunione settimanale, questo mi porta piu serenità.
Volevo chiederle una cosa, sul peccato che mi da più pena di tutti quello legato al sesto comandamento. A volte mi masturbo ma mai solo ma per chat o telefono con uomini ricorrendo anche a immagini pornografiche perché ho tendenze omosessuali che cerco di contenere con tutto me stesso.
So che la Chiesa distingue tra il non peccato delle tendenze omosessuali mentre condanna gli atti omosessuali.
Da premettere che oltre ai pensieri e queste pratiche virtuali non mi sono MAI unito diciamo dal vero cioè realmente con un uomo; quando mi confesso mi confesso dicendo che ho commesso peccato di impurità, ho peccato nei confronti del sesto comandamento, dico che mi sono masturbato un certo numero di volte e che per questo ho anche indotto altri a peccare (volendo indicare con questa accusa i miei interlocutori telefonici ecc): l'accusa è giusta, o devo specificare anche se queste pratiche - sottolineo: sempre virtuali - sono tra uomini e quindi accusarmi di atti omosessiali oltre che di masturbazione e se per masturbarmi ricorro a immagini pornogragiche devo accusarmi di pornografia?
I miei fanno parte di quegli atti omosessuali non ammessi dalla Chiesa o fanno parte della tendenza che tanto cerco di combattere. Se non lo dico che queste cose VIRTUALI sono con uomini o che uso immagini pornografiche per masturbarmi commetto sacrilegio?
Mi tolga questo dubbio. Grazie.»


Risponde Mons. Giovanni Battista Chiaradia

Lei sta cercando con buona volontà di uscire da una posizione di vita certamente disdicevole. Cerchi di essere fiducioso nella misericordia del Signore, il quale comprende il Suo stato di anima e di corpo che Lei, come mi dice, vuole completamente cambiare. Fiducia quindi nella misericordia di Dio, non paura.
La tendenza Sua personale deve essere al più presto cancellata dal Suo quotidiano… Forse è necessario l'aiuto di un medico di quel genere di tendenze che mi espone.
Ma credo che sia necessario solo una buona confessione, con un sacerdote non troppo anziano, che può trovare nelle parrocchie a contatto con la gioventù.
Nella confessione, se è caduto in qualche fatto di cui mi parla, le Sue parole siano di questo tipo: «sono nella posizione mentale di togliermi da un tipo di vita che non mi si addice come cristiano. Sono caduto ancora in atti sessuali con me stesso ed anche con altri (spesso, talvolta). Questa “omosessualità” mi spaventa religiosamente perché sono credente e voglio vivere, più che posso, gli stessi passi di Gesù. Mi aiuti Padre a togliermi da questa posizione illecita non solo come cristiano, ma come persona che vuol camminare solo nel suo essere fisico naturale".
Inoltre nel quotidiano, si accosti al femminile. Cerchi di stare, parlare, colloquiare con ragazze della Sua età.
Non Le sarà difficile! Bisogna stabilire nella Sua vita il Suo essere fisico, come natura vuole. Lasci quegli amici di cui mi parla - piano piano sparirà quanto mi espone.
Se vuole, mi scriva ancora. Le assicuro nella mia Messa quotidiana una memoria per Lei al Signore.
Sia sicuro e non dimentichi mai la preghiera. Via quelle telefonate con quegli amici un po’ alla volta…
Non si spaventi di quello che Le dico adesso: «deve costruire una Sua persona come natura vuole». La Sua preghiera quotidiana al Signore deve essere così il Suo caso non è sacrilegio.
È solo distorsione della Sua fisiologia di uomo, di cui non è responsabile. Non è difficile uscirne. Con volontà forte. Si ricordi che Gesù in questo frangente della Sua vita è con Lei, Le vuol bene, lo preghi, parli con Lui. Vedrà che diventerà persona vera e sicura!
Cordialmente.