Tutti hanno fretta: troverò un prete che mi confessa con calma?

Risponde Don Gigi Di Libero

23/02/2009
Girovagando in internet un po' alla rinfusa spero che dio mi aiuti nell'intento di trovare quello che cercavo cioe': dove trovo il sacerdote da cui mi posso confessare? Mi spiego meglio: vivo in un paese di circa 18.000 abitanti e i sacerdoti ci sono, non è che mancano; il problema è che se voglio confessarmi hanno tutti fretta. Vado dal prete della mia parrocchia ha sempre mille cose da fare e alla domanda «padre mi confessa?» «sì ma ho solo 5 minuti poi devo scappare» la confessione immaginate come viene fuori. Vado dagli altri, andando a messa, e vedo che arrivano in chiesa due minuti prima che inizi e scappano appena conclusa. Non ho date fisse per confessione, una volta al mese una all'anno una alla settimana tutti i giorni... Mi confesso quando sento che Dio mi cerca, per cui dover chiedere perdono è un qualcosa che io sento, e se non libero dentro mi sento male; e quando una persona è inquieta come lo sono in questi momenti molto probabilmente vengo portato a peccare di più, non sentendomi in stato di grazia. Chiedo quindi: possibile che non ci sia un prete che mi possa confessare in maniera serena sentendomi in pace quando parlo a Dio senza che nessuno bussi al confessionale o il prete che ti fa capire di essere veloce? Posso non sentirmi un rompiscatole almeno quando ho desiderio di chiedere perdono a Dio? Sono disposto a pagare la confessione come lo si fa per ricordare i nostri cari defunti nella messa e badate che non sono ricco, aspetto e spero di avere suggerimenti da voi. Ringrazio dell'attenzione sperando di non avere disturbato. p.s. nel frattempo mi consolo con quello che chiamo comunione spirituale pensando spesso a Dio e pregando anche se questo non lo faccio mai abbastanza.
 
 
Risponde Don Gigi Di Libero sdb
 
Dal testo del suo messaggio non mi è dato di capire la sua età e condizione di vita generale, cose che mi sarebbero di aiuto nel dialogare con lei del tema così essenziale e delicato della confessione.
Comunque provo ad esprimerle con semplicità e schiettezza due o tre cose che penso dopo aver letto il suo messaggio.
Spero le saranno utili per avanzare con speranza e con coraggio nel suo cammino spirituale, rimanendo, comunque, sempre pronto a chiarificazioni o ad approfondimenti se lei riterrà opportuno e necessario chiedermeli.
1. Mi permetto di chiederle scusa, con semplicità, per la fretta dei sacerdoti che ha avvicinato.
Non è bello trovarli sempre con fretta e senza reale disponibilità ad accogliere per un sacramento così importante come quello della riconciliazione.
Chiederle scusa per loro non vuol dire, per me, mettermi fuori dal numero dei sacerdoti che purtroppo non sono sempre disponibili come dovrebbero; e neppure vuol dire che io non capisca e non scusi questi miei confratelli che sempre più sono presi da mille cose e da mille richieste e a volte devono proprio fare i salti mortali per sopravvivere e arrivare a sera almeno interi!
Mi creda, sia indulgente con loro, se lo meritano.
 
2. Ritengo personalmente che bisognerebbe cambiare radicalmente la concezione e la prassi di vivere il sacramento della riconciliazione.
Prima di tutto bisognerebbe distinguere l’atto sacramentale (confessione dei peccati – contrizione e riconoscimento della necessità di cambiare vita e di convertirsi – assoluzione – penitenza) da incontri con un padre spirituale (possibilmente fisso perché ci conosca e possa così meglio esercitare la funzione di guida, di conforto e di orientamento) per la così detta, appunto, direzione spirituale.
Il sacramento dovrebbe essere vissuto in tempi e forme molto brevi proprio come una vera celebrazione liturgica.
La direzione spirituale ha bisogno di comodità e di tempi comodi e a volte anche lunghi per permetter un vero dialogo e un confronto di coscienze che è preziosissimo nel cammino spirituale di santità che tutti dobbiamo percorrere.
Questa distinzione fa vedere come sarebbe necessario non considerare la riconciliazione come un atto quasi obbligatorio per fare la comunione e per celebrare l’eucarestia domenicale o feriale….
La riconciliazione dovrebbe essere fatta separatamente dalla Eucarestia, soprattutto domenicale: in altri momenti e situazioni.
La chiesa consiglia celebrazioni comunitarie della penitenza in cui inserire anche la confessione individuale… tempi in cui la chiesa è a disposizione per le confessioni con orari particolari e lontano dalle celebrazioni eucaristiche… Purtroppo la maggioranza dei cristiani unisce le due cose per guadagnare tempo o per trovare un prete in giro… e si finisce per fare meno bene sia la confessione che la celebrazione eucaristica!
 
3. Se viene fatta la distinzione precedente la prassi che io le suggerisco non è quella di inseguire i confessori quando ci si trova nella urgenza di qualche ferita spirituale….(vorrei dire che ci abitueremmo a una spiritualità da “pronto soccorso” che non ci aiuta nella maturità e nella responsabilità…).
Mi permetto di consigliarle di trovare al di fuori delle emergenze un padre spirituale con cui intavolare una amicizia sempre più schietta e profonda e con lui gestire i ritmi e i tempi anche delle confessioni sacramentali, possibilmente però nel tessuto di incontri più calmi e tranquilli di incontri di direzione spirituale.
Un amico così lo si trova cercandolo non nelle fugarci presenze in chiesa, lo si va a scovare e a trovare in casa, nei momenti di maggior libertà e quindi di disponibilità, nella propria parrocchia o in altre chiese, magari in qualche casa o convento religioso, dove più facilmente si trovano sacerdoti disponibili e che hanno proprio questa prospettiva nel loro lavoro pastorale e nell’organizzazione delle loro giornate e della loro vita.
 
4. Il tema della comunione… supplita con la comunione spirituale è un tema delicato che va trattato a parte, con il proprio padre spirituale, per vedere bene che cosa significa la confessione quando ci si trova in peccato mortale… e gli altri passi spirituali che insieme al proprio padre spirituale o confessore si può opportunamente determinare per divenire più maturi nel proprio cammino spirituale.
Sono cenni e spunti di riflessione stimolati dal suo problema e dalle sue domande…
 
Spero le siano davvero di grande utilità.
Si tranquillizzi nel Signore e cerchi un buon amico e vedrà che ne rimarrà molto contento! Auguri di cuore.
Don Gigi Di Libero sdb