Gli amici sono tutti più felici di me: perché la preghiera non mi aiuta?

Risponde Don Gigi Di Libero

11/09/2008
Sono un giovane cattolico di 25 anni.
Sono sempre stato praticante, ho sempre assolto ai miei doveri di studente.
Poi tre anni fa qualcosa è cambiato.
Dopo una cocente delusione d'amore mi sono avvicinato ancora di più alla Chiesa, ho approfondito la mia fede, e ho sentito dentro di me il bisogno di fare qualcosa per gli altri, ho fatto due anni di volontariato tra i poveri.
Stranamente però, invece di sentirmi più appagato, ho iniziato ad avere problemi nello studio, con problemi di concentrazione, passo molto tempo su Internet alla ricerca di siti di spiritualità cristiana.
In più mi sono sentito diverso da tutti i miei coetanei, i loro discorsi sul sesso, sui soldi, sulla carriera, le loro abitudini (alcol, fumo) non mi interessavano più, e così ho iniziato ad isolarmi, a non uscire. Anche quei pochi ragazzi che frequentavano la parrocchia non mi sembravano poi così diversi, per cui non sono riuscito a legare neppure con loro e deluso mi sono allontanato pure dalla parrocchia.
Intanto sento dentro di me il bisogno di trovare una ragazza, ma sono quattro anni che non ne ho una, cerco una ragazza che sia carina ma che abbia pure dei sani principi cristiani...forse pretendo troppo (di ragazze praticanti conosco solo ragazze oggettivamente brutte), ma non trovo quella giusta.
Le ragazze di oggi mi sembrano così superficiali.
E poi molte mi hanno rifiutato, o perchè mi ritengono troppo serio o perchè non sono certo un fighetto, sia nel fisico che nel vestire.
Frustrato da questa situazione, mi sono fatto prendere anche dal vizio della masturbazione, sopratutto su Internet, mi piace farmi l'idea di farmi picchiare e umiliare da una ragazza, e per questo ho timore di non riuscire più ad avere una sana relazione con una donna vera.
Anche qui in casa dei miei genitori spesso ho dei comportamenti di insofferenza, non li sopporto più, mi sento soffocato.
Prego ogni giorno, anche se negli ultimi periodi non ce la faccio più a pregare, visto che le cose non cambiano anzi peggiorano.
Vedo gli altri giovani che si sono laureati, che si divertono con le ragazze facendo sesso prima con una e poi con un'altra, che si sballano nei locali ubriacandosi con l'alcol, e mi viene il dubbio di essere io quello che sbaglia e non loro, visto che l'infelice sono io.
Non so più cosa pensare.
Forse Dio vuole che io passi la vita a soffrire?!
 
Risponde Don Gigi Di Libero
 
Leggendo la tua sconsolata e delusa storia che, mi è sembrato di capire, tu ti sei sforzato di raccontare con molta amarezza nel cuore, ho provato lo stesso tuo dolore per la necessità, sconvolgente, di dover riconoscere di aver rincorso tutto quello che si pensavo più perfetto e necessario nella vita per ritrovarsi poi con un pugnetto di sconsolanti realtà.
Un apparente bilancio fatto di vuoto che amareggia e ci fa toccare con mano il fallimento e la nullità delle mete sognate ma non raggiunte.
 
Credo che tutti i tuoi sogni falliti e i tuoi problemi conseguenti avranno bisogno di attenzione e di un lungo cammino per essere ripensati e riproposti in maniera costruttiva e soddisfacente per te: dalla capacità di donarsi ai poveri, alla ricerca di una matura spiritualità che ti dia spessore interiore; dalla ricerca di una relazione affettiva che maturi e sia davvero costruttiva alla capacità di vivere una sessualità che non ci rinchiuda in noi stessi; da una ricerca di piacere che non si riveli vuoto e delusione come quello che si raggiunge nel masturbarsi alla gioiosa capacità di donazione autentica e rassicurante che costruisce una solida e realizzante vita di coppia.
 
Alla fine della storia oltre al danno anche la beffa di invidiare proprio coloro che non hanno mai ricercato tutti gli ideali che tu hai rincorso e vivono male e calpestando tutti i valori che tu, nonostante tutto non puoi che apprezzare e desiderare, ma che non ti hanno ripagato in nulla… anzi! Essi sembrano più felici e spensierati di te e quindi apparentemente più fortunati e realizzati!
 
Una cosa è però certa: Dio non vuole in nessun modo che tu soffra e possa anche solo pensare che si diverta a vederti soffrire !
Dio vuole la tua felicità.
Ma una felicità che scaturisca da una maturità interiore e umana che ti realizzi e ti doni la gioia di incontralo veramente in una preghiera adulta e oblativa che ti rende “capace” di donazione e di relazione matura con i tuoi amici, con una ragazza, con i poveri, con i tuoi genitori che spesso diventano soffocanti…
A proposito di ragazza: quella giusta sicuramente c’è… il vero problema è se tu ti sei reso “giusto” per lei e per te stesso!
 
Perché mi permetto di suggerirti di rivedere tutta la tua vita da questo punto di vista: il tuo vero problema è che hai inseguito ideali che, rimanendo fuori di te, si sono trasformati in sogni irraggiungibili e in proiezioni di desideri…
Il vero e prioritario lavoro, che matura e rende davvero felici, è quello di entrare in e stessi e conquistarsi in maniera convincente e seria.
Conquista te stesso e non pensare di poter realizzarti donandoti ai poveri, amando una ragazza, diventando capace di spiritualità o di grandi preghiere.
Cerca di capire chi sei tu… cosa hai dentro di te… cosa vuoi tu da te stesso… per poi poter confrontarti con un altro e incominciare un vicendevole scambio che arricchisce e rende sereni e felici.
Prima di donarsi ai poveri, prima di amare una ragazza, prima di diventare un ragazzo di grande fede che prega molto e che ha una spiritualità riconosciuta… cerca te stesso, conquistati e potrai incontrare davvero il Gesù del Vangelo per divenirne discepolo, imparando da lui l’amore vero, l’amicizia adulta che si dona senza perdersi, la capacità di pregare senza alienarsi…
Forse se riparti con umiltà da questo modo di vivere la tua fede ti renderai adulto e maturo per ogni donazione e per ogni vero amore.
 
Te lo auguro di cuore.
Se vuoi qualche piccola luce che pensi ti possa donare ritienimi a tua disposizione!
Ci terrei molto che smettessi di soffrire a vuoto e imparassi solo la sofferenza vera che scaturisce dalla conquista di se stessi per potersi donare sino a dare la vita… sino a rinunciare a se stessi… ma per amore: proprio come ha fatto Gesù
Con stima
don Gigi Di Libero sdb