LO SCONTRINO FISCALE

Risponde Don Gigi Di Libero sdb

09/01/2012

 

Domanda: « Spesso capita che i commercianti non emettono lo scontrino fiscale, quando noi compriamo della merce.

Questo è da considerarsi peccato? È peccato anche per chi non lo chiede?»

 

Risposta: Mi pare che fare e richiedere lo scontrino sia sempre corretto e quindi da farsi, e se non ne abbiamo l’abitudine o la voglia dobbiamo convertirci alla trasparenza e all’onestà anche nelle piccole cose:  significa comportarci da cittadini osservanti e davvero coscienti di essere responsabili del nostro stato e nazione contribuendo al bene comune anche con le nostre piccole ma dovute partecipazioni economiche.

Questo vale per il commerciante che deve fare lo scontrino e per il cliente che lo deve richiedere: è ciò che la legge esige.

Per valutare eventuali trascuratezze o mancanze dell’osservanza di queste leggi, come peccati … suggerirei di essere molto prudenti e saggi.

Il peccato, soprattutto se mortale o grave, deve essere in qualche modo una offesa fatta a Dio e come ci dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1857: perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni:  «È peccato mortale quello che: 1. ha per oggetto una materia grave; 2. e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza; 3. e deliberato consenso »

Valuti le tre condizioni nell’applicarle al caso che lei menziona e potrà valutare la risposta da dare al dubbio o domanda che ha posto.

Diamo a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. (…)