Se Dio è onnipresente c'è anche all'inferno?


06/12/2014

Domanda (dicembre 2014): «Se Dio è onnipresente c’è anche all’inferno?»

Risponde mons. Giovanni Battista Chiaradia

«L'espressione 'Dio è anche all'inferno...' deve essere capita nel suo vero significato.

Lui, essendo Dio, naturalmente, 'conosce' l'inferno, ma il 'conoscere', in questo caso, non vuol dire che ci sia di persona: vuol dire che conosce' tutto ciò che è cattiveria, creata dal peccato, 'conosce' quando la persona è nel male, cioè nell'inferno.

L'inferno è assenza di Dio, è mancanza di tutto ciò che è bello e buono e che proviene da Lui: è un prodotto della cattiveria umana.

Quando la persona offende Dio con parole e azioni di cattiveria, è nell'inferno, cioè in una posizione di vita non creata da Dio, ma prodotta esclusivamente dall'uomo. Non è Dio a creare l'inferno. La presenza di Dio è soltanto in tutto ciò che ha il significato di puro, limpido, sereno, senza ombra di cattiveria.

Se per una cattiveria umana nasce l'inferno dentro di noi, Dio, nella sua infinita bontà e misericordia, lo cancella se la persona riconosce il suo errore e Io ripara con la penitenza, la preghiera ed una vita che non sia più un'offesa terribile contro Lui, ma una vita senza peccato.

Il nostro compito, soprattutto dei cristiani, è quello di portare sempre luce dove incombono le tenebre.

 

Risponde don Adelio Cola

Dio è onnipotente e onnipresente con la sua potenza e con il suo amore. Tutto è stato creato da Dio per il nostro bene. Nulla esiste senza Dio. In Paradiso Dio farà partecipi della sua eterna gloria coloro che inviterà nel giorno del giudizio :”Venite, benedetti dal Padre mio, entrate nella gioia del vostro Signore”; a quelli che volontariamente l’hanno offeso e non si sono convertiti prima di morire ha promesso che dirà: “Via da me, maledetti, nel fuoco eterno preparato per gli angeli ribelli e per coloro che in vita si sono comportati come loro!” Il Paradiso è il regno dell’infinita amorosa misericordia di Dio; l’Infermo invece della sua infinita Giustizia, Ad ognuno Egli ha promesso di “dare il suo” e mantiene le promesse. In Paradiso Dio è presente con la sua amorosa gloria eterna; all’Inferno con il giusto castigo eterno. Fin da questa vita ognuno di noi “sceglie”  il suo personale premio eterno oppure il suo eterno personale castigo.

 

Sono parole umane per esprimere verità da Dio rivelate e da non prendere alla leggera, perché le conseguenze saranno eterne. Viviamo con amore e timore di Dio in questa vita, perché Dio esiste ed è fedele e mantiene le sue promesse, ma anche per il nostro interesse personale eterno.

CATECHISMO DELLACHIESA CATTOLICACompendio

208. Che cos'è il giudizio particolare?

1021-1022
1051

È il giudizio di retribuzione immediata, che ciascuno, fin dalla sua morte, riceve da Dio nella sua anima immortale, in rapporto alla sua fede e alle sue opere. Tale retribuzione consiste nell'accesso alla beatitudine del cielo, immediatamente o dopo un'adeguata purificazione, oppure alla dannazione eterna nell'inferno.

 213. Come si concilia l'esistenza dell'inferno con l'infinita bontà di Dio?

1036-1037

Dio, pur volendo «che tutti abbiano modo di pentirsi» (2 Pt 3,9), tuttavia, avendo creato l'uomo libero e responsabile, rispetta le sue decisioni. Pertanto, è l'uomo stesso che, in piena autonomia, si esclude volontariamente dalla comunione con Dio se, fino al momento della propria morte, persiste nel peccato mortale, rifiutando l'amore misericordioso di Dio.

214. In che cosa consisterà il giudizio finale?

1038-1041
1058-1059

Il giudizio finale (universale) consisterà nella sentenza di vita beata o di condanna eterna, che il Signore Gesù, ritornando quale giudice dei vivi e dei morti, emetterà a riguardo «dei giusti e degli ingiusti» (At 24,15), riuniti tutti insieme davanti a lui. A seguito di tale giudizio finale, il corpo risuscitato parteciperà alla retribuzione che l'anima ha avuto nel giudizio particolare.