INTENZIONI PER LA MESSA


26/06/2015

Domanda (giugno 2015): «È possibile oltre far dire la messa in suffragio dei defunti farla dire per una persona in vita per es. chiedere una guarigione, conversione, ecc.»

Risponde don Gigi Di libero

Certamente non solo è possibile, ma in un certo senso è nella vera comprensione della celebrazione dell’Eucarestia, mettere, con la fede e la speranza certa che abbiamo nel cuore, tutta la nostra vita nell’interno del mistero della morte e risurrezione di Cristo che tutto assume, redime e salva.

E la nostra vita è fatta di dolore per il distacco da chi amiamo, la speranza della loro salvezza per cui invocare la misericordia di Dio, le nostre sofferenze, le necessità, i desideri, le grida di aiuto e di grandi lodi di ringraziamento per quello che Dio ci dona ogni giorno della nostra esistenza.

Mi permetto di trascriverle una bella paginetta che ho trovato in bollettino parrocchiale, credo la possa aiutare e illuminare!

Il senso di far celebrare una Messa…

È antica e lodevole la consuetudine dei fedeli di chiedere al sacerdote di celebrare la Santa Messa secondo le proprie intenzioni. Oggi, il senso spirituale di questa pratica è avvolto di confusione se non addirittura ignorato. Di che cosa si tratta?

Ogni volta che si celebra la S. Messa viene attualizzato l'unico e perfetto sacrificio di Gesù per la salvezza del mondo intero, anticipato nei segni dell'ultima Cena, compiuto sulla Croce e culminato nella Risurrezione. È come se ci “collegassimo” con la passione, morte e resurrezione di Cristo, per renderla presente ed efficace anche per noi, oggi.  

A quest’intenzione generale ed universale è stata riconosciuta la possibilità di aggiungere una “intenzione particolare” che viene affidata al sacerdote da parte dei fedeli per qualche avvenimento gioioso o triste della vita: per ringraziamento, per un malato, per una persona provata, per la conversione dei peccatori, per un bene spirituale, per un anniversario di matrimonio, per un avvenimento importante…

 La Messa può essere anche offerta per aiutare le anime dei defunti nel loro cammino di purificazione verso Dio. Pregare per i propri morti o per le anime del purgatorio è sempre un atto di carità. In virtù della “comunione dei santi”, infatti, essi ricevono grande giovamento dal ricordo e dalla preghiera di suffragio da parte dei vivi. Nella celebrazione della Messa si rinnova la salvezza operata nella Pasqua e si chiede a Gesù, in particolare, di concederne i benefici alle anime care per cui si prega. Da parte loro, le anime dei defunti, che non possono più far nulla per se stesse, possono tuttavia intercedere presso Dio per i vivi, domandando grazie e doni spirituali in cambio delle loro preghiere.