Aiutatemi, come posso non aver paura della Morte?

Risponde P. Giuseppe Pirola sj

18/04/2009
«Credo da sempre in Dio ed ho ricevuto Battesimo, Comunione e Cresima. Sono molto sensibile e riflessivo e questo terremoto in Abruzzo mi ha fatto soffrire talmente tanto, che ero sempre sull'orlo del pianto davanti alla tv e d'improvviso davanti a tutti quei morti innocenti mi è entrato nella testa un dubbio soffocante sulla morte: sono giorni che non mangio, non riesco a sorridere, penso e tremo, nonostante la mia Fede, appena provo a dare un po' di spazio alla ragione, vengo assalito da crisi di panico, anche durante la notte. Quando però stringo il rosario tra le mani chiudo gli occhi e prego mi sento sollevato, distaccato da tutto, infatti sto pregando moltissimo, leggo passi dei vangeli, e mi sono reso conto che un abbraccio dei miei genitori ha un valore inestimabile (onora tua madre e tuo padre); però da Voi, che vivete nella Fede totale, in armonia, vorrei qualche consiglio per non cadere nel baratro in questi momenti duri: vi confesso che la mia paura più grande è quella che un giorno io non possa più riabbracciare le persone alle quali voglio bene, ma so che il Signore ci ha promesso questa grandissima gioia in cambio della nostra Fede. Io sono giovane e vi ripeto credo, ma ho bisogno di un consiglio di chi la Fede la vive totalmente, per rafforzare anche la mia, tornare a sorridere e scacciare queste che somigliano molto a piccole tentazioni di satana. Vi ringrazio e spero di ricevere una vostra risposta perché è davvero un momentaccio per me».
 
 
Risponde P. Giuseppe Pirola sj
 
Ha fatto bene a pregare a dire il rosario. Si metta ancora sotto la croce con la Madonna addolorata a fianco del Figlio suo che muore in croce. Gesù stesso ha provato tristezza, angoscia fino al tedio per la vita, di fronte alla morte, nell'orto degli olivi e pregava intensamente di esserne liberato; anche in croce ha vissuto la sua morte quasi l'essere abbandonato dal Padre. Alla fine ha affidato il suo spirito o estremo respiro della sua vita al Padre, dicendo: nelle tue mani Padre affido il mio spirito. E il Padre lo resuscitò, perché non poteva permettere che il Figlio suo rimanesse preda della morte, finisse in niente, dice san Pietro nel suo primo discorso dopo la pentecoste.
Sul tema della morte abbiamo solo quanto ci dice la Parola di Dio. La invito ad ascoltare nella sua situazione la Parola di Dio. Gli uomini quando parlano o mostrano la morte parlano di morte altrui. La morte, la morte propria che la morte degli altri ci prospetta, è un evento della nostra vita, che mette anche a noi angoscia e tedio, paura che la vita finisca nel nulla, e distrugga ogni senso al vivere. La parola di Dio ci dice che la morte invece è un passaggio da questo mondo al Padre, che ci ha dato dal giorno del battesimo una vita eterna, destinata a vincere anche la morte, perché Dio è fedele ai figli suoi, e il suo amore per noi è più forte della morte stessa, vince la morte, che non è la fine di tutto. La morte invita a fidarci di Dio Padre, a fare un grande atto di fiducia nell'amore di Dio Padre per i suoi figli, anche se è angosciante. Il morire è come entrare imboccare qualcosa di cui non si sa in anticipo se sia una caverna cieca o una galleria. Nella fiducia in Dio siamo certi che è una galleria e il Padre ci attende allo sbocco per accoglierci e continuare la nostra vita eterna con lui. Qua comincia ma non finisce nè è destinata a finire quaggiù.
Perciò viva di questa fiducia in Dio e pensi a vivere bene il presente, libero da ogni paura. Non pensi in anticipo alla morte. Se vive da buon cristiano, quando il Signore verrà lo troverà pronto all'incontro.
P. Giuseppe Pirola s.j.