Perché Dio si ostina a non ascoltare le mie preghiere?

Risponde Don Gigi Di Libero sdb

05/06/2008
DOMANDA:
«sono capitato per caso ieri sera nel Vostro sito e ho pensato giusto una domanda che vorrei fare.
Premetto che non posso giudicarmi un "buon cristiano" ho smesso di pregare e di "avere fede" in dio ormai da molto tempo, dopo una serie di eventi nella mia vita che mi hanno portato alla convinzione che dio o non esiste o se esiste non ascolta.
La cosa che trovo estremamente buffa, e che poi è la cosa che vorrei chiederVi il parere, è che ogni volta che cerco di tornare a pregare o di riavere fede si verifica poi l'esatto contrario di ciò che chiedo.
Prego perchè una cosa vada bene e quella va male, prego perchè un malato si riprenda e quello peggiora, prego che un amico trovi il lavoro e quello non solo non lo trova ma perde anche il vecchio, prego di poter avere qualche aiuto e non solo non lo ricevo ma al contrario ricevo tanti di quegli imprevisti e guai e quant'altro mi possa capitare.
Oramai quando sento qualcuno che si rivolge a me dicendo di pregare per lui me ne guardo benché come minimo gli attirerei di sopra una sciagura!
Adesso non so più realmente se dio possiede un gran senso dell'umorismo o se semplicemente dopo il gran parlare del dio buono e comprensivo quello del chiedi e ti sarà dato, nessuno ci abbia preparati al dio vendicativo, quello del sei con lui o contro di lui.
Parafrasando il vecchio detto "amici... e guàrdati", direi che nel mio caso si potrebbe dire "dio... e guàrdati"!
E il tutto mi starebbe anche bene in fin dei conti se solo le continue delusioni che ricevo nelle mie speranze non mi portassero ogni giorno che passa sempre più lontano dalla fede.
Se dio è un "padre" mi sa allora che dovremmo rivedere la definizione di padre nei dizionari linguistici chè quello che sperimento io è cosa ben distante da un padre ma non dico che comunque non ne apprezzo l'umorismo purtroppo però più che umorismo talvolta mi sembra tanto ostinazione nel mandare il male.
Mi piacerebbe conoscere la Vostra opinione da "uomini di fede" in proposito.
Grazie e cordiali saluti».
 
Risponde Don Gigi Di Libero sdb
 
«Sarò sincero con Lei confidandole che non mi ha aiutato a risponderle il mezzo impersonale e “rituale”, di una ritualità elettronica, di cui ormai ci sentiamo un poco prigionieri anche se molto protetti nella nostra privacy.
Così non mi ha aiutato il ruolo che lei mi ha dato: voi “uomini di fede” che opinione mi potete proporre a riguardo della mia situazione di vita in cui non so se reagire con umorismo, sia pure un tantino nero, o con sconsolata disperazione per aver scoperto la solitudine di chi non si sente per nulla amato e accompagnato da un padre, che meriti questo nome, in ogni contingenza e situazione particolare della banale vita di ogni giorno?
La delicatezza della sua situazione di vita e della sofferenza del suo cuore ferito, in tentativi frustrati proprio nella ricerca di quella serenità e di quella gioia che tutto farebbe rivivere, mi confermano a non parlarle con la determinatezza di chi è sicuro.
Vorrei confidarle le scoperte di chi, come lei, da una vita, cerca quel Padre sognato e pensa di averlo trovato e incontrato.
Ma questo incontrarlo nell’abbandonarsi a Lui non lo ha posto in una situazione di traguardo raggiunto, sentendosi fissato in una situazione ormai intoccabile, bensì in uno stato di gioia per aver incontrato un amore che più viene frequentato e accolto, concedendosi liberamente con passione, e più diventa cammino da percorrere e immenso abisso di senso in cui immergersi.
 
Parlando al suo cuore… da cuore a cuore… mi conceda di suggerirle alcuni passi che hanno e continuano a far parte del mio cammino, non privo di difficoltà, di fatiche, di sofferenze e di drammatici momenti di silenzio e di deserto che peraltro sono la controprova di ogni amore autentico.
 
Il primo passo che ho imparato e che mi sento di difendere totalmente è che Dio, per essere davvero Dio e un Dio Padre, molto diverso per qualità dal padre che troviamo descritto nel dizionario, non possiamo incontrarlo su un terreno di scambio di favori… di vicendevoli prove di obbedienza agli ordini e ai desideri che proverebbero che abbiamo potere noi su di Lui e Lui su di noi.
Dio non lo possiamo valutare dalla capacità di farlo funzionare come vogliamo noi e quando lo vogliamo e dove ci sentiamo di trovarlo.
Dio è un amante che ama per primo ma non scende a patti sull’amore: lo dona e lo chiede, ma come libertà di abbandono totale e di fiducia senza se e senza ma.
Ecco perché molte volte tace e attende solo bussando alla porta… e sempre si circonda di deserto e di prove che esigono ricerca, fiducia e abbandono.
Sola la nostra libertà può valutare come buono questo irto percorso e accettarlo con decisione che cambia la vita.
 
Il secondo passo è un lungo cammino di verifica e di illuminazione, ma anche di ricerca, di studio e di confronto fatta con tutto il nostro essere (mente, cuore e capacità di affetti e di passioni): si tratta di incontrare Colui che si presenta a noi nei Vangeli (quindi nel travaglio di una comunicazione che ha leggi forti di linguaggio e di relazione interpersonale da vagliare) come l’incarnazione di questo Dio-Amore e di questo Padre che ci trasforma in figli liberi e obbedienti nell’amore.
“Disse Filippo a Gesù: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”?
Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?
Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me.” (Vangelo di Giovanni 14,8-11)
 
Vorrei dirle, concludendo questo momento di ricerca che abbiamo condiviso, che la fede è essere "innamorati", non essere "assicurati"; e il Dio di ogni bontà, termine finale di ogni umana attesa, ci mette alla prova della fede e dell'amore.
San Paolo, da vero innamorato di Cristo esclama nella sua lettera ai Romani: «Ma chi ci separerà dall'amore di Cristo?».
Spero che possiamo andare avanti insieme, anche da lontano…
don Gigi Di Libero sdb