Sono gelosa perché mio marito è infedele: commetto peccato?

Risponde Padre Lorenzo Giordano sj

18/10/2008
Rispondo alla domanda di una Signora riguardo alla “gelosia” nei confronti di suo marito perché guarda siti pornografici su internet.
 
Gentile signora, parliamo prima della sua gelosia.
La gelosia è ansietà tormentosa di chi teme che la persona amata non la ami più, dubitando della sua fedeltà e nel suo caso guardando siti pornografici su internet.
Nell’anima di noi povere creature c’è la sede di tanti desideri ed istinti cattivi tra cui la gelosia che Lei prova.
Questa sede di questi istinti e desideri cattivi va giudicata con questi criteri: «La colpa non è il sentire (questo fa parte della nostra natura parzialmente corrotta dopo il peccato originale) ma la colpa consiste nell’acconsentirla e coltivarla». Ella sente solo gelosia e acconsente alla gelosia con comportamenti nei riguardi di suo marito chiudendosi in se stessa, non rendendosi disponibile a qualunque sua richiesta, facendo scene nevrotiche con reazioni pesanti in parole e fatti?
Per superare questa gelosia, bisogna guadagnare un dominio sempre più forte sulla gelosia sottomettendola al giogo della ragione e questo in due modi: contrastando e vincendo ogni reazione negativa, che prova in se stessa e poi cercando di dialogare con suo marito serenamente per chiarire questa curiosità pornografica non prendendolo di punta, ma con tranquillità. Ricordargli che la pornografia dei siti su internet è un vero decadimento morale, offende nei sentimenti più intimi e delicati, oscura la coscienza della vera sessualità. La pornografia è pregiudizievole alla sfera intima della persona con la libera soddisfazione dei bisogni pornografici degli altri, con la conseguenza nella propria vita di una sensualizzazione ossessiva, con tutte le conseguenze di esibizionismo, deflorazione, ninfomania, masturbazione ed altre perversioni… offende il pudore che è atteggiamento di riserbo e sentimento di imbarazzo o vergogna, è una raffigurazione della sessualità in contrasto con la sensibilità morale cristiana.
È mancanza grave verso la persona amata. E un cattivo esempio ai figli. A conclusione del nostro discorso vorrei invitarvi ancora a riflettere rivolgendovi una domanda. Avete cercato tra di voi di maturare una vera armonia sessuale? Avete ricevuto il battesimo, celebrato il matrimonio in Chiesa? Nella vita cristiana l’intimità corporale degli sposi diventa un segno e un pegno della vicendevole comunione spirituale. La sessualità mediante la quale l’uomo e la donna si donano l’uno all’altro con gli atti propri ed esclusivi degli sposi non è qualcosa puramente di biologico, ma riguarda l’intimo nucleo della persona come tale. Esso si realizza in modo veramente umano e spirituale solo se è parte integrante dell’amore con cui l’uomo e la donna si impegnano l’uno verso l’altro fino alla morte (una carne sola e un cuore solo).
Gli atti coniugali con i quali i coniugi si uniscono in casta e rispettosa intimità sono onorevoli e degni e se «preparati e compiuti in modo veramente umano», favoriscono la mutua donazione, che essi significano, di fedeltà, sincerità, unione di animo, di limpidezza e arricchiscono di gioia e gratitudine gli sposi. L’armonia sessuale è fonte e sorgente di gioia, di piacere, di mutua stima ed apprezzamento, tutto diventa trasparente e unione e accordo. L’armonia sessuale è posta sotto la duplice esigenza della fedeltà e della fecondità. La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite «per una procreazione responsabile», basata sull’autosservazione e la tenerezza e il rispetto favoriscono ad una libertà autentica, e i contraccettivi invece sono una falsificazione della verità dell’amore coniugale chiamato a donarsi in totalità personale.
Infine non bisogna dimenticare i mezzi che Dio ci offre: il sacramento del matrimonio accettando sempre Dio con i suoi insegnamenti e mezzi: «la preghiera personale e fatta assieme mattino e sera, l’adorazione silenziosa a Gesù eucaristico, la confessione almeno una volta al mese, la S. Messa domenicale e anche quotidiana, se è possibile, che ci nutre delle Parole di Dio, ci sostiene con la comunione e la partecipazione al suo Sacrificio.
Stiamo attenti a non lasciarci soffocare dagli obblighi fasulli e deludenti del «consumismo» che ci impoveriscono spiritualmente e ci allontanano dai veri valori della vita, che Dio ci ha donato.
Ancora Le prometto di pregare il Signore che aiuti, benedica e protegga sempre Lei e suo marito con un matrimonio felice!
(Padre Lorenzo Giordano SJ)